L'incendio a Udine, appartamenti ancora inagibili: 13 famiglie ancora fuori casa

UDINE. L’appartamento da dove sono partite le fiamme che hanno provocato l’evacuazione di 27 famiglie (13 sono ancora ospitate da amici e parenti o in albergo dal Comune) dal condominio “Al sole” di viale Venezia, resta sotto sequestro.
Stamattina i tecnici delegati dal procuratore Annunziata Puglia, tornano sul posto per effettuare nuove verifiche e accertare le cause dell’incendio. Da una prima verifica dei vigili del fuoco sembrano essere riconducibili a un cortocircuito nella lavatrice.
Restano da valutare anche gli eventuali danni all’impianto elettrico degli appartamenti coinvolti determinati dall’impiego massiccio di acqua per spegnere l’incendio al quarto piano.
Le verifiche di stamattina sono decisive perché se non si presentano problemi e gli appartamenti situati ai piani inferiori rispetto a quello interessato dall’incendio, risultano agibili, i proprietari potranno rientrare nelle loro case.
L’assessore comunale ai Diritti e all’inclusione sociale, Antonella Nonino, attende gli sviluppi del sopralluogo dei vigili del fuoco per capire quante persone avranno ancora bisogno di un’accoglienza. Sabato sera 13 famiglie non hanno potuto rientrare nelle proprie abitazioni: quattro di queste sono state trasferite all’hotel Concorde di via Pozzuolo nelle stanze messe a disposizione dal Comune, mentre le altre nove sono state ospitate temporaneamente da parenti e amici.
Ieri, inoltre, è stata dimessa dall’ospedale dove era stata accolta in via precauzionale, l’anziana in sedia a rotelle che risiede nell’appartamento sopra a quello in cui si è sviluppato l’incendio e che sabato è stata aiutata a scendere in strada dai vigili del fuoco. Essendo anche la sua abitazione inagibile, la donna è stata ospitata per una notte dal figlio, «ma già da oggi – sottolinea l’assessore – la signora sarà presa in carico dal Comune. Dovremo trovare una sistemazione adatta a lei, in base anche a quanto tempo si prevede che debba stare fuori casa. Inoltre, dovremo effettivamente capire quante persone potranno rientrare nelle loro abitazioni e, per quelle che restano, quali saranno le esigenze di accoglienza».

L’assessore, che è rimasta in contatto con tutti gli inquillini evacuati, non esclude che possano essere impiegati anche appartamenti di proprietà di palazzo d’Aronco, soprattutto «per permanenze prolungate».
Ieri, intanto, una squadra di vigili del fuoco, coordinati dal funzionario Eugenio Bagnarol, ha accompagnato le famiglie negli appartamenti della scala C per riprendersi alcuni oggetti personali. Chi riempiendo valigie, chi in borsoni, hanno recuperato quanto più possibile tra vestiti e l’occorrente per trascorrere uno, nella migliore delle ipotesi, o più giorni fuori casa.
L’incendio, nell’appartamento dei coniugi Bergianti, al civico 100 di viale Venezia, è scoppiato sabato pomeriggio, pochi minuti dopo le 15. Un forte botto e poi le fiamme. A prendere fuoco – ma sarà la perizia dei vigili del fuoco a determinare le effettive cause – è stata la lavatrice. Sul posto sono subito intervenute le squadre dei vigili del fuoco, il personale del 118 e la polizia. Due persone, rimaste leggermente intossicate, sono state accompagnate con l’ambulanza in ospedale.
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