L'indice Rt del Fvg più alto di quello del Veneto, ecco tutti i dati Regione per Regione

La curva epidemica in Italia «si mantiene in calo, senza variazioni significative», e scende ovunque, anche in Lombardia dove il trend «è incoraggiante».
Arrivano buone notizie dal primo report dell’Istituto Superiore di Sanità in piena fase 2: rimane il trend «a tre velocità» rispetto alla diffusione del contagio in Italia, ma «tutte le regioni sono in decremento. Alcune con pochissimi casi o zero, altre come la Lombardia ancora con un numero significativo», ha spiegato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.
Gli asintomatici. C'è un altro dato positivo: la crescita esponenziale degli asintomatici parallela al calo dei ricoverati: «Le Regioni si stanno attrezzando con tamponi e contact tracing ed è per questo che possono registrare più asintomatici», ha sottolineato Brusaferro.
«Tutti i sistemi di monitoraggio stanno migliorando significativamente in grande condivisione con le Regioni. È una garanzia del fatto che nel suo complesso il servizio sanitario nazionale è in grado di monitorare quanto sta avvenendo e rispondere tempestivamente». Gli indicatori che gli esperti guardano con più apprensione, cioè il carico sul sistema sanitario, sono tutti «verdi»: «Non abbiamo segnali di sovraccarico dei servizi ospedalieri, sia per quanto riguarda le terapie intensive sia per quanto riguarda i reparti. È un dato molto importante perchè significa che il sistema è in grado di far fronte alle esigenze sanitarie».
Ecco la stima di Rt regione per regione:
Abruzzo 0,86
Basilicata 0,63
Calabria 0,17
Campania 0,45
Emilia Romagna 0,46
Friuli Venezia Giulia 0,63
Lazio 0,71
Liguria 0,52
Lombardia 0,51
Marche 0,48
Molise 0,51
Piemonte 0,39
Bolzano (provincia autonoma) 0,45
Trento (provincia autonoma) 0,77
Puglia 0,56
Sardegna 0,27
Sicilia 0,69
Toscana 0,59
Umbria 0,53
Valle d’Aosta 1,06
Veneto 0,56
L'indice Rt. Quanto all’ormai famoso ’Rt’, ossia l’indice di contagio, Brusaferro ha tenuto a placare le polemiche dei giorni scorsi sulle Regioni «attenzionate», che oltre la Lombardia contavano anche Umbria e Molise, prossime però ormai al contagio zero: «Quell’indice non è una pagella - ha ribadito - è in andamento oscillante nel Paese, è normale e segnalarlo non vuol dire assolutamente fare pagelle. I casi di Umbria e Molise, che partendo praticamente da zero hanno visto l’indice salire per alcuni focolai, lo dimostrano: oggi quel dato è rientrato. Il monitoraggio ci aiuta a capire cosa succede e a cogliere eventuali piccoli segni di crescita dei casi».
Vaccino: previsto per primavera-estate 2021. Infine, il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini ha fatto il punto sui vaccini: «Ci sono almeno 5 o 6 vaccini in fase avanzata, anche l’Italia partecipa in diversi modi. Il tempo ragionevole perché si possa avere un vaccino pronto è la primavera-estate dell’anno prossimo, non penso che a settembre ci sia alcun vaccino disponibile». Quanto al plasma, l’invito è a «fermare le polemiche», mentre per l’idrossiclorochina, tornata in auge dopo le parole di Trump, «gli studi finora danno risultati non incoraggianti».
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