L’inferno in 10 minuti Zoppola è in ginocchio

Capannoni delle aziende scoperchiati, vetrate divelte, alberi in strada Lampione crolla in un parcheggio, paura nelle case senza luce e telefono

Dieci minuti. Tanto, secondo quanto riferito dai testimoni, è durata la tromba d’aria abbattutasi pesantemente su Poincicco, Cusano e la zona industriale Area nord nella notte tra domenica e ieri. Un lasso temporale breve, ma, a causa dell’intensità del fenomeno atmosferico, sufficiente a provocare danni ingentissimi a privati e aziende: tetti scoperchiati, vetrate divelte, alberi in mezzo alla strada. La fine del mondo, ha raccontato qualcuno: fortunatamente non ci sono stati feriti. Ieri la zona colpita dalla tromba d’aria pareva un campo di guerra: i vigili del fuoco e i volontari della Protezione civile di Zoppola hanno proseguito nel lavoro di ripristino avviato subito dopo l’evento atmosferico, ma serviranno ancora diversi giorni per ritornare alla normalità. Il sindaco di Zoppola, Francesca Papais, giunta sul posto immediatamente dopo la fine della paurosa tromba d’aria, richiederà alla Regione lo stato di calamità naturale. Cittadini e imprenditori, intanto, contano i danni.

I danni alle imprese. Tante le aziende pesantemente colpite. Tra queste, la Claber: impossibile riuscire a quantificare i danni nella sola giornata di ieri, serviranno ancora alcuni giorni. A essere interessato in particolar modo dalla tromba d’aria, il magazzino, che ieri avrebbe dovuto lavorare, ma anche i reparti produttivi (ieri fermi per una decisione precedentemente assunta dall’azienda) non sono stati risparmiati dalla furia del vento. Percorrendo la strada che attraversa l’Area nord, zona industriale situata in comune di Fiume Veneto, l’immagine ieri mattina era sempre la stessa: operai al lavoro per sistemare i danni, ben visibili. Tra le ditte più colpite, la Tgt di Giuseppe Turri, azienda che produce cablaggi elettrici. «Avremo danni almeno per 100 mila euro, forse anche di più – riferisce l’imprenditore -. Il periodo è già difficile, se ci si mette anche la natura...». Oltre alle aziende, sono state pesantemente colpite anche alcune attività commerciali, come il ristorante La scogliera, situato lungo la Pontebbana, a Poincicco. «Avevamo chiuso da poco, penso circa da mezzora – ricorda uno dei titolari, Antonio Milo -. Non oso nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere se ci fosse stato qualche cliente all’interno del locale. I danni? Ingentissimi, impossibile per il momento quantificarli».

La paura della gente. Tutta Poincicco è stata svegliata dalla tromba d’aria: la gente ha assistito impotente - guardando dalla finestra - alla furia devastante della natura, per poi riversarsi in strada a verificare di persona l’accaduto. «Un grosso ramo ha spezzato i fili dei collegamenti telefonici: siamo senza telefono, ma sarebbe potuta andare molto peggio» ammette Giobatta Da Re. «Un lampione è caduto nel parcheggio del nostro condominio, ma siamo stati fortunati, visto che abitiamo in una zona colpita in modo marginale dalla tromba d’aria – afferma Mario Pinto -. Sono stati solo cinque minuti, ma è sembrata davvero un’eternità». A qualcuno è andata decisamente peggio, come ai proprietari dell’abitazione il cui tetto è stato completamente scoperchiato: è stata il sindaco Papais, alle 2 di notte, a richiedere a un’azienda specializzata la fornitura di un telo per coprire l’abitazione.

Massimo Pighin

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