L'inganno dei rispamiatori, le infiltrazioni mafiose e la piramide di Gaiatto: tutto sulla truffa milionaria del Nordest

Sequestri, diciassette misure cautelari, delle quali quindici eseguite, 80 finanzieri impegnati in dieci province del Nordest (Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Pordenone, Trieste, Udine, ma anche Bergamo, Ferrara e Perugia). Sono i numeri dell'inchiesta sulla Venice Forex investments e sul "regista" Fabio Gaiatto, 43 anni, director della società di trading

Sequestri milionari, diciassette misure cautelari, delle quali quindici eseguite, 80 finanzieri impegnati in dieci province del Nordest (Venezia, Padova, Treviso, Vicenza, Pordenone, Trieste, Udine, ma anche Bergamo, Ferrara e Perugia). Sono i numeri dell'inchiesta sulla Venice Forex investments.


 

 

La Procura di Pordenone, che con il pm Monica Carraturo ha coordinato le indagini delle Fiamme gialle di Venezia, gruppo di Portogruaro, ritiene che siano stati raccolti abusivamente oltre 72 milioni di euro, investiti da circa tremila risparmiatori. Quasi 28 milioni sono stati rimborsati: 279 clienti hanno finora sporto denuncia per truffa.



A tutti i 17 indagati la Procura di Pordenone contesta l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata dal danno patrimoniale di rilevante entità e l'abusiva attività di gestione del risparmio. Fabio Gaiatto, 43 anni, director della società di trading, è finito in carcere, la moglie Najima Romani, friulana d'origine, ai domiciliari. Entrambi residenti a Portogruaro, sono indagati anche per autoriciclaggio.

 

Le ipotesi di reato

Associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e all’abusivismo finanziario. Nei confronti di Fabio Gaiatto, la sua compagna Najima Romani e della prestanome Marija Rade la Procura ipotizza anche l’autoriciclaggio.

Le cifre del raggiro

Gli inquirenti ritengono che siano stati raccolti abusivamente oltre 72 milioni di euro, investiti da circa tremila risparmiatori. Quasi 28 milioni sono stati rimborsati. 279 clienti hanno finora sporto denuncia per truffa





Gli imputati

Sono 17 gli imputati, dei quali 13 sono stati ritenuti semplici promotori finanziari e procacciatori di clienti per conto di Gaiatto, in cambio di laute provvigioni. Indagato anche l’autore del sito internet della Venice Forex investment doo, oscurato dalla Procura. Come compenso ha ricevuto 600 mila euro.

La piramide

Al vertice dell'organizzazione gli inquirenti collocano Gaiatto e i suoi collaboratori più stretti. Al livello intermedio, agivano invece i prestanome, gli intestatari di società schermo, collaboratori ai quali venivano intestate società estere, gli addetti alla gestione del sito internet. Sul gradino più basso, i procacciatori di clienti.

Il calendario

Alla prossima udienza, fissata per sabato 2 marzo, si discuterà delle eccezioni e ammissioni delle parti civili. Gli imputati potranno formulare richieste di riti alternativi. La discussione comincerà lunedì 4, mentre sabato 9 marzo si chiuderà l’udienza preliminare.

 

 

Chi è Fabio Gaiatto? Il trader portogruarese di 43 anni è al centro dell’inchiesta per la maxitruffa ai risparmiatori. La Procura ritiene che tramite le sue società abbia concesso finanziamenti a 78 clienti (soggetti economici e privati, del Veneto e del Friuli Venezia Giulia) per undici milioni di euro.


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Per poter concedere finanziamenti sotto qualsiasi forma è necessario essere iscritti all’apposito albo degli intermediatori finanziari e bisogna essere autorizzati dalla Banca d’Italia. La Guardia di finanza ha appurato invece che né Gaiatto né la società attraverso la quale sono stati erogati i prestiti erano in possesso di autorizzazione o iscrizione all’albo.



Chi è la sua compagna? Najima Romani, 31 anni, lignanese, è finita in carcere lo scorso dicembre: indagata per associazione per delinquere, truffa aggravata e autoriciclaggio del compendio immobiliare da 4 milioni di euro, era già agli arresti domiciliari da settembre nella villa con piscina di Portogruaro.



La Procura ha scoperto che Najima Romani durante la dimora forzata in casa ha fatto shopping online. Durante l’ultima perquisizione domiciliare sono state rinvenute otto carte di credito, collegate a conti correnti esteri in Paesi dell’Est e in Croazia, di cui prima si ignorava l’esistenza.

Con alcune di queste carte di credito la 31enne ha fatto degli acquisti mentre era agli arresti domiciliari. Altre invece risulterebbero vuote. Potrebbe trattarsi di una pista per recuperare il tesoro nascosto della Venice?

 

 

Gli inquirenti ritengono che al promotore fossero riconducibili otto società, in un sistema di scatole cinesi ramificato in Slovenia, Croazia, Gran Bretagna. L'organizzazione prometteva ai clienti lauti e immediati rendimenti con investimenti nel mercato dello scambio di valute. In realtà si tratta di un mercato rischioso, dove i guadagni non sono affatto facili.


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Gli investigatori ipotizzano la truffa per vari motivi: la società non era in possesso delle autorizzazioni per operare sul mercato; i risparmi raccolti non venivano investiti nel Forex (cioè il mercato di scambio di valuta estera) e nemmeno a nome dei clienti, ma in parte venivano utilizzati per remunerare altri clienti, in una sorta di schema Ponzi, in parte finivano in conti correnti italiani ed esteri degli indagati; sull'account personalizzato di ciascun cliente venivano caricati dati fasulli sui valori del trading; agli stessi clienti veniva detto che il capitale poteva essere restituito loro entro sei giorni e in qualsiasi momento.

 

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