Liste d’attesa anche per i vaccini: fino a cinque mesi per l’antitetanica

Il “caso Petrillo” e l’obbligo della profilassi rallentano l’attività. Criticità per morbillo e iniezione contro l’encefalite da zecca
Due mesi di tempo per il richiamo dell’esavalente o per effettuare una profilassi contro il morbillo, cinque mesi addirittura per l’antitetanica. Anche per le vaccinazioni bisogna mettersi in coda. Il “caso Petrillo” prima, e la legge Lorenzin sull’obbligatorietá dei vaccini poi, hanno causato vere e proprie file agli sportelli delle Aziende sanitarie, in particolare nell’area udinese e del Medio Friuli. E, come se non bastasse, adesso si sono create anche le liste d’attesa per ricevere la vaccinazione anti Tbe, che protegge dalla malattia causata dal virus dell’encefalite da zecca.

Ritorno a 4 vaccini, coperture a rischio
ZAGO AG.FOTOFILM SAN BIAGIO DI CALLALTA VACCINI, SEDE ULSS2 DISTRETTO TV. SUD

 
La denuncia di Consumatori Attivi
È il caso di Carla (nome di fantasia) la cui storia è stata raccolta dall’associazione Consumatori Attivi presieduta da Barbara Puschiasis. «Carla scopre che sono trascorsi più di 15 anni dall’ultimo richiamo fatto per l’antitetanica (il richiamo deve essere fatto ogni 10 anni). Ha necessità di vaccinarsi velocemente perché così le viene richiesto per poter partecipare a un’attività a contatto con la natura. Chiama l’Azienda sanitaria di Udine per fissare l’appuntamento – racconta Puschiasis – e glielo fissano fra 5 mesi, ma lei non può attendere tutto quel tempo. L’operatrice la avvisa che l’attesa è data dal fatto che in questo periodo hanno numerosissime richieste di vaccinazione anti-Tbe, oltre un migliaio, e quindi a Carla viene fissato il primo appuntamento utile a fine novembre 2018.

Le dicono che in nessun distretto riuscirà comunque ad anticipare l’appuntamento e la invitano, in caso di urgenza, a rivolgersi al proprio medico di base. Carla – continua Puschiasis – contatta quindi il medico di base che la avvisa della difficoltà di reperire il vaccino anche nelle farmacie. Lei prova a cercarlo e in effetti il vaccino non risulta disponibile. Ciò che si trova facilmente è invece un unico vaccino contro tetano e difterite, che a Carla non serve. Dopo aver girato invano si imbatte in un farmacista che le spiega come in realtà tale vaccino per diverso tempo era indisponibile in Italia. Ora pare che alla spicciolata stiano arrivando alcune dosi che in Italia hanno un costo che si aggira sugli 8,50 euro circa mentre in altri Stati Europei raggiunge anche sei volte quel prezzo. Carla trova una delle poche farmacie che a oggi hanno quel vaccino in provincia di Udine, lo compra e lo porta al suo medico di base che glielo somministra. Ebbene – conclude Puschiasis – pare impossibile che in Italia, dove si punta ad accrescere il livello di protezione della popolazione attraverso le coperture vaccinali, si riscontrino problemi per effettuare un semplice richiamo dell’antitetanica».
 
L’appello della Regione
Il caso di Carla non è l’unica segnalazione pervenuta alla direzione dell’area prevenzione della Regione che monitora costantemente con molta attenzione le liste d’attesa per le vaccinazioni. «Purtroppo – afferma il direttore del dipartimento, Paolo Pischiutti – la vicenda dell’operatrice infedele di Codroipo ha creato seri problemi all’organizzazione. A ciò si è aggiunta la norma che ha reso obbligatorie le dieci vaccinazioni e per giunta abbiamo avuto molti ritardatari che hanno deciso di mettersi in regola dopo l’emanazione della norma». Ci sono stati momenti in cui gli appuntamenti slittavano anche di quattro o cinque mesi. Anche per questo la Regione aveva deciso di prorogare i termini di legge per eseguire le profilassi da marzo a maggio. «Oggi abbiamo recuperato e le attese sono nella media di uno o due mesi per l’esavalente e il morbillo», sottolinea Pischiutti. La cattiva informazione ha, però, giocato brutti scherzi a chi ha deciso in questi giorni di vaccinarsi dall’encefalite causata dal morso di zecca.
 
«La gente che decide di andare all’ultimo in montagna – riferisce Pischiutti – continua a telefonare in particolar modo all’Azienda sanitaria udinese pretendendo che la profilassi venga eseguita dall’oggi al domani. Ma forse non è ben informata – precisa Pischiutti –: perché la vaccinazione abbia adeguata copertura, ha bisogno di essere effettuata con tre dosi diverse. In poche ore non ha alcun effetto. La raccomandazione quindi è di prendere appuntamento durante l’inverno in modo tale che il ciclo venga completato entro un paio di mesi. I richiami sono distanti l’uno dall’altro di circa 20 giorni. Purtroppo – conclude Paolo Pischiutti – la fretta è una cattiva consigliera. E così a rimetterci sono altri utenti che hanno altre esigenze, come nel caso della signora che ha richiesto l’antitetanica»

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