Liste d’attesa per il medico che cura con lo zucchero

Preso d’assalto l’ambulatorio udinese del pioniere della Proloterapia. Fra i suoi pazienti anziani malati di artrosi e sportivi affetti da tendiniti

UDINE. Il suo carnet è pieno. E per farsi visitare da lui bisogna mettersi in lista d’attesa. A fare la fila per farsi curare con lo zucchero sono anziani stufi di usare antinfiammatori per combattere l’artrosi, sportivi tormentati da dolori post traumatici, ma anche pazienti affetti da emicrania.

Lui, il dottor Stephen Cavallino, 53 anni, cognome italiano ma nato a New York, si è trasferito nel Belpaese da un trentennio.

«Mi sono specializzato in medicina d’urgenza – racconta – una dozzina d’anni fa ho cominciato a interessarmi di Proloterapia rigenerativa. All’inizio ero piuttosto scettico, dopo accurati approfondimenti e anni di esperienza all’estero con i miei colleghi – assicura Cavallino – ho imparato a conoscere e ad apprezzare questo nuovo metodo, una terapia dai risultati straordinari».

Sono nati così i suoi primi ambulatori in Italia, da Roma a Ferrara, poi a Treviso, dove i friulani hanno cominciato a sciamare. «È stato proprio su richiesta di alcuni friulani che ho deciso di aprire uno studio a Udine quasi un anno fa» racconta il dottor Cavallino.

E da allora i pazienti hanno preso ad aumentare. «Visito una quindicina di persone al giorno, a volte le giornate di apertura al pubblico non bastano a soddisfare tutte le richieste – assicura il medico che è stato nominato vicepresidente della società italiana di Proloterapia – ora alla cura dei pazienti ho aggiunto l’attività di formazione dei medici. A novembre – annuncia – ripartirò per gli Stati Uniti per tenere alcuni convegni sulle applicazioni di questa terapia e i suoi risultati».

La prima visita serve a definire il quadro clinico e a programmare l’intervento. «Utilizzo una soluzione di glucosio che si infiltra nei tessuti deboli o instabili dell’apparato muscolo scheletrico, visto che il nostro organismo ha un enorme potere di autoguarigione – spiega –. Purtroppo – osserva – troppo spesso si fa ricorso agli antinfiammatori che bloccano questi processi naturali. Quasi sempre il paziente finisce per convivere con il dolore, se non si interviene chirurgicamente».

La terapia della stimolazione della crescita invece, spiega il medico «rappresenta una soluzione al dolore senza chirurgia, nè farmaci». E intanto il suo ambulatorio si affolla di anziani provati da anni di artrosi, di sportivi affetti da tendiniti, golfisti, tennisti o calciatori, pazienti affetti da malattie neuromuscolari.

Ma a trarre beneficio dalla Proloterapia, assicura Cavallino, sono anche le sindromi dolorose al collo, quelle lombari, dorsali, costali, scapolari, le sciatalgie, fino alle discopatie, le fibromialgie e le emicranie.

«Sintomatologie che dopo tre sedute si risolvono con un’efficacia che arriva al 90% – osserva il dottor Cavallino – senza contare che il trattamento non presenta controindicazioni di alcun tipo e può essere utilizzato per cardiopatici, donne gravide e perfino bambini».

Ora la nuova frontiera è la Neuroproloterapia che vede nel dottor Cavallino un pioniere. È una terapia sottocutanea con una soluzione a base di glucosio che segue la mappatura dei nervi sensitivi, causa principale del dolore.

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