L'Italia resta chiusa fino al 13 aprile: ecco i nodi da sciogliere in Fvg nelle prossime settimane

Italian Health Minister Roberto Speranza reports to the Italian Senate about the measures taken to counter the spread of the Coronavirus Covid19 pandemic in Italy, Rome, Italy, 1 April 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Italian Health Minister Roberto Speranza reports to the Italian Senate about the measures taken to counter the spread of the Coronavirus Covid19 pandemic in Italy, Rome, Italy, 1 April 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

UDINE. Altri 10 giorni di chiusura totale in Italia fino a dopo Pasqua. Il Governo ha infatti deciso di prorogare fino al 13 aprile le misure per limitare le attività e gli spostamenti individuali  finora adottate per contrastare il contagio da coronavirus. Intanto, come ha preannunciato l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, il picco in regione è previsto per il 10 aprile.

Ad annunciarlo è stato nella mattinata di ieri, lunedì 1 aprile, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso dell'informativa al Senato sulle iniziative di competenza del suo dicastero per fronteggiare l'emergenza Covid-19. “I numeri ci dicono che siamo sulla strada giusta – ha affermato -, ma attenzione a non commettere errori adesso e a non indulgere a facili ottimismi che possono vanificare sforzi e sacrifici, non confondiamo i primi segnali positivi con cessato allarme”.

“Finchè non avremo trovato un vaccino - ha detto Speranza - la battaglia contro il virus non sarà vinta, intanto il nostro obiettivo è riportare il valore di trasmissione del contagio al di sotto di 1. Le misure di allentamento andranno graduate per far ripartire l'economia e la nostra libertà personale”.

Nella serata poi è arrivata la stretta di Conte che ha annunciato di aver firmato un nuovo Dpcm: vietati ancora una volta gli allenamenti di gruppo, anche degli atleti professionisti.

Le reazioni in Aula. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi è intervenuto in Senato invitando il ministro Speranza a “non sottovalutare l'esigenza di tornare alla normalità che sarà una nuova normalità non solo per il rischio che alla ecatombe sanitaria segua una carneficina occupazionale  ma anche perché, citando la frase di Anselmi, “la democrazia ha bisogno di normalità”».

Renzi ha rilanciato la proposta di una commissione parlamentare d'inchiesta su quanto avvenuto. E sulla decisione di prorogare tutte le misure restrittive fino al 13 aprile ha aggiunto: “Noi rispettiamo la decisione e daremo una mano, ma lei domani rifletta se firmare una ordinanza che consenta alle persone con disabilità e con disturbi dello spettro autistico di poter uscire, almeno per un periodo”.

Scuole. La chiusura fino al 13 aprile riguarderà anche le scuole. Ad affermarlo è il ministro all’Istruzione Lucia Azzolina che ha chiesto agli insegnanti “di continuare a puntare sulla didattica a distanza”. È in corso un lavoro al ministero dell'Istruzione sugli esami di Stato: il ministro ha invitato i dirigenti scolastici a non lasciarsi influenzare da quello che si sente e si legge in queste ore, anche sulle valutazioni degli alunni.

“Le notizie ufficiali arrivano dal Ministero. Alcune decisioni vanno prese in modo celere” ha affermato. Tra le notizie trapelate la possibilità di una promozione “di massa” per gli studenti, anche per chi ha debiti, e una semplificazione dell’esame di maturità, a cui tutti sarebbero ammessi.

Sos imprese. «Siamo al lavoro per anticipare in un decreto-legge le misure da adottare subito, le misure più urgenti per dare liquidità alle imprese. Avvertiamo tutta l’urgenza di intervenire prima possibile». Lo ha annunciato in un vertice a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte che ha parlato di due, al massimo tre giorni per dare un sostegno immediato, liberando risorse per l’economia reale per almeno 500 miliardi.

Per quanto riguarda il ritorno al lavoro, il presidente ha prospettato un rientro graduale. “Il Comitato tecnico scientifico ci invita a non abbassare la guardia - ha dichiarato durante l'incontro con le opposizioni -. Dobbiamo programmare un ritorno alla normalità che deve essere fatto con gradualità e deve consentire a tutti, in prospettiva, di tornare a lavorare in sicurezza. Valorizzeremo ulteriormente i protocolli di sicurezza. Questo il nostro impegno”.

Crollo del manifatturiero. Crolla ai minimi dal 2009 l'attività manifatturiera in Italia a marzo a causa del coronavirus e il conseguente lockdown. L'indice manifatturiero delle Piccole medie imprese, calcolato da Markit, è precipitato il mese scorso a 40,3 punti da 48,7 di febbraio. Il dato è anche peggio delle stime per un calo a 41 punti.

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