Lite allo stadio, multato l’ex assessore comunale

Sacile, Giuseppe Pignat dovrà anche risarcire il danno al presidente della Liventina. Intanto Sereno De Marco ricorre alla Corte europea contro la condanna civile

SACILE. Condannato per avere percosso il presidente della Liventina calcio: ieri mattina, a sette anni esatti dalla fatidica litigata allo stadio Sfriso, l’ex assessore comunale di Sacile Giuseppe Pignat è stato condannato a 500 euro di multa penale e al risarcimento dei danni a favore di Sereno De Marco dal giudice di pace.

Si tratta dell’ennesimo tassello di una vicenda giudiziaria articolata che va avanti dal 17 giugno 2006. Quella sera un collaboratore della Liventina calcio stava bagnando il campo sportivo di via Martiri Sfriso. Pignat era entrato nello stadio e aveva intimato all’uomo di bloccare l’operazione in quanto vietata da un’apposita ordinanza. Di lì a poco sarebbe arrivato sul posto l’allora patron della squadra De Marco e sarebbe cominciata una colluttazione. Tra spintoni e pugni entrambi i contendenti erano finiti malconci a terra.

Il giorno successivo amministratore pubblico e dirigente sportivo si erano recati dai carabinieri della città del Livenza a presentare querela uno nei confronti dell’altro. De Marco, difeso dall’avvocato Barbara Martinuzzo di Sacile, è stato assolto in sede penale dal tribunale di Pordenone e condannato dalla corte di appello di Trieste al solo risarcimento del danno.

A propria volta il filone relativo a Pignat, assistito dall’avvocato Lucio Conti del foro di Venezia, è sfociato nella condanna pronunciata ieri, ancora impugnabile. Come dire non è stata ancora posta la parola fine alla vicenda.

Nel frattempo sul caso si è pronunciata anche la Cassazione che ha ricostruito l’accaduto sostenendo di fatto la colpa di entrambi i contendenti: tra provocazioni e versioni contrastanti delle parti e dei testimoni non è dato sapere con certezza cosa sia successo quella sera di sette anni fa nel cuore di Sacile. Pare impossibile stabilire chi abbia cominciato, chi si sia difeso, chi effettivamente non abbia alzato un dito e chi infine abbia scatenato la furia dell’altro.

E a breve sarà aperto un ulteriore fronte, stavolta addirittura a livello internazionale: in aula è emerso infatti che la condanna civile a carico di De Marco sarà discussa anche a Strasburgo dalla Corte dei diritti dell’uomo.

L’ex presidente della Liventina calcio ha chiesto all’avvocato Fabiano Filippin di impugnare quella pronuncia in sede europea perché la ritiene lesiva delle sue facoltà di imputato. Il collegio triestino non avrebbe tutelato il diritto alla difesa di Sereno De Marco, nominando un difensore d’ufficio che, senza avere cognizione della causa, si era richiamato agli atti del fascicolo. La saga sacilese è dunque destinata a continuare.

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