Litiga con l’amica e la rapina davanti a casa

Sacile, la vittima ha fornito ai carabinieri la descrizione della conoscente che le ha sfilato la collana

SACILE. Suona al campanello di casa della conoscente, con la quale litiga e le strappa la collana. Poi se ne va. Tanto basta per fare scattare l’ipotesi di reato di rapina impropria e dare il via a una indagine che porterà ben presto all’identificazione della presunta “rapinatrice”.

Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di domenica a Sacile, la vittima lo ha denunciato ieri ai carabinieri della locale Compagnia al comando del capitano Pier Luigi Grosseto.

A metà pomeriggio suona il campanello di casa di una poco più che quarantenne marocchina residente da tempo a Sacile in via San Francesco, strada parallela a via Trento, sulla Pontebbana. La donna apre la porta a una connazionale.

Su che cosa si siano dette le donne si possono avanzare, al momento, soltanto ipotesi. Non è escluso che abbiano discusso di questioni economiche. Fatto sta che nasce una lite che rischia di degenerare, al termine della quale, dopo essere venute quasi alle mani, l’ospite se ne va con la collana della padrona di casa.

La donna inizialmente non si era accorta di essere rimasta priva del monile. Quando se ne è resa conto si è rivolta ai carabieri.

Ripercorre quanto accaduto nei pochi minuti che tra le due si è verificato l’alterco.

La marocchina fornisce ai militari dell’Arma una descrizione dettagliata della presunta “rapinatrice”, che risiede pure nel Sacilese. Racconta anche i motivi per i quali la discussione è degenerata.

I carabinieri molto presto ascolteranno anche la versione della controparte, che sarebbe stata già identificata. L’ipotesi di reato contestata è di rapina impropria. Ovvero caratterizzata dalla volontà di appropriarsi di una cosa altrui anche attraverso la violenza.

Un altro episodio di microcriminalità in riva al Livenza, anche se in questo caso si tratta di un fatto piuttosto anomalo sul quale sono tuttora in corso accertamenti da parte dei carabinieri della Compagnia di Sacile che intendono chiarire anche le cause che hanno portato alla lite tra le donne e la conseguente rapina impropria.

Solo un paio di mesi fa altri due episodi. Il primo ai danni di un rappresentante friulano, svaligiato dell’incasso che era incaricato di ritirare nei locali pubblici dei quali la sua azienda è concessionaria di servizi; il secondo ai danni di un giovane che era stato derubato nella sua abitazione, sotto minaccia, e legato fino all’arrivo dei congiunti. Casi naturalmente distinti, anche a quello denunciato dalla donna marocchina.

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