Litigano per il fallimento, colpisce e ferisce il fratello

di Enri Lisetto
CANEVA
Vecchie ruggini, probabilmente dovute a una disavventura in affari, sono rispuntate tra due fratelli, entrambi dipendenti di un’azienda di cui sono titolari alcuni loro parenti. Una escalation di liti, a quanto pare, sfociate nell’uso della forza: uno, infatti, avrebbe colpito l’altro con un’asticella in alluminio, cagionandogli ferite al capo. E’ scattato l’arresto per lesioni dolose aggravate.
E’ accaduto martedì mattina, all’interno della Bg group di via Col da Rust a Sarone. L’azienda è dedita alla fabbricazione di macchine per la produzione di pennelli: nella stessa lavorano i due fratelli, Giovanni Pietro e Gian Pierantonio Polese, entrambi del posto.
Martedì mattina tra i due si sarebbe scatenata una furibonda lite. A detta degli inquirenti non sarebbe la prima. Le cause risalirebbero a motivi economici, per una disavventura aziendale risalente ad alcuni anni fa. In sostanza, non sarebbero mancati rimproveri per come erano andate le cose, per cause e colpe. Il tenore della discussione all’interno del capannone industriale dove i due lavorano, avrebbe assunto toni forti rinvigorendo le vecchie ruggini, dopodiché, secondo il capo di imputazione, Giovanni Pietro Polese, 62enne di Sarone, avrebbe preso in mano un’asticella in alluminio e avrebbe colpito il fratello, Gianni Pierantonio Polese, 55 anni, al capo.
Sul posto sono giunti il personale del 118, che ha portato in ospedale il ferito, e i carabinieri della stazione di Caneva, al comando del maresciallo Carlo Andrea Galli, che hanno arrestato il presunto aggressore. Sentito in caserma, ai militari dell’Arma l’uomo avrebbe raccontato delle cause delle frequenti liti tra i due e di avere avuto un momento d’impeto che l’avrebbe portato ad alzare le mani. Nel frattempo il fratello è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di 15 giorni.
Ieri, davanti al giudice monocratico Rodolfo Piccin, nel tribunale di Pordenone è cominciato il processo per direttissima. L’ipotesi di accusa formulata dal pubblico ministero di turno Monica Carraturo è quella di lesioni dolose aggravate dal grado di parentela, ovvero la fratellanza.
Il giudice ha convalidato l’arresto di Giovanni Pietro Polese, assistito dall’avvocato Paolo Luisa Vissat, disponendone la scarcerazione e imponendo l’obbligo di firma, nella caserma dei carabinieri di Caneva, fino alla conclusione del rito, fissata per il 14 novembre.
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