«Livelli di diossina sei volte oltre i limiti»

Il M5s pubblica lo studio e lo deposita in Procura. «Le istituzioni parlino chiaro: siamo di fronte a una situazione grave»

MANIAGO. Valori di diossina e Pcb (policlorobifenili) sei volte oltre i limiti nelle 40 galline che per 18 mesi sono state cresciute in allevamenti tra Maniago e Fanna: i nuovi dati emersi dallo studio “Chicken’s pops” , commissionato e finanziato dal M5s, parlano di un peggioramento della situazione rispetto a quanto rilevato a febbraio 2016, quando i parametri superavano di quattro volte la soglia prevista per legge.

Ieri lo studio è stato depositato in Procura dal consigliere regionale Eleonora Frattolin (M5s): «Non ci saremmo aspettati dati così allarmanti. Già con la prima indagine, che ha previsto l’analisi su cinque capi, due prelevati a Campagna di Maniago e tre a Fanna, sono emersi valori quattro volte oltre i limiti. Una situazione che in poco tempo è peggiorata».

I risultati dell’indagine sono stati illustrati dal biologo Federico Grim, che ha coordinato la ricerca, prima a Pordenone e poi nella città del coltello. Grim evidenzia che «i valori dei Pcb sono nettamente predominanti rispetto a quelli della diossina». Ma in cosa è consistito il nuovo studio dei 5Stelle? «A giugno 2016 sono state distribuite 40 galline della stessa razza e consanguinee, in 20 allevamenti a gestione familiare, con ampie aree di pascolo all’aperto, tranne che per una stazione, detta “bianco interno”, dove le galline razzolavano libere a terra, ma all’interno di un grande capannone dedicato ad attività agricole e di allevamento – spiega Grim –. A maggiore garanzia della omogeneità di trattamenti e dati, sono stati forniti a tutti gli allevatori mangimi appositamente selezionati, sui quali sono state effettuate le analisi». Le galline ovaiole sono state ospitate per 18 mesi negli allevamenti e a dicembre 2017 sono stati raccolti i campioni in 18 allevamenti.

«Le analisi sono state effettuate da un laboratorio della rete di accreditamento europeo per le analisi di diossine, furani e Pcb su pollame – ha aggiunto Grim –. Dalle analisi emerge che esiste un elevato grado di contaminazione nell’area campionata: il cento per cento dei campioni supera il livello di azione per i Pcb e il 61% quello relativo a diossine e furani». Il gruppo consiliare regionale del M5s ricorda che «la questione diossina è esplosa nel Maniaghese sette anni fa, ma ancora oggi i cittadini non sanno se possono mangiare i capi che razzolano nei cortili e se vivono in un ambiente sano. I tempi di risposta delle istituzioni alimentano il sospetto che non si voglia cercare ciò che già si sa, ossia che il territorio è fortemente compromesso. Prima ancora di cercare un colpevole, compito che spetta agli inquirenti, le istituzioni devono prendere atto che siamo di fronte a una situazione di inquinamento ambientale e, nell’attesa di capire come risolverla, devono dare indicazioni chiare ai cittadini e non permettere aumenti delle emissioni che aggraverebbero il quadro».

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