Lo sfogo della proprietaria fra rabbia e dolore: «Il mio cane avvelenato da un boccone rischia danni permanenti»

PORDENONE. Il meticcio fulvo Johnny, dopo aver ingerito il boccone avvelenato in via Leo Girolami, non si regge più sulle zampe e soffre di crisi convulsive.
Il cagnolino è peggiorato l'altra sera. Con la voce spezzata dalle lacrime la sua proprietaria Ornella Battistin racconta che il veterinario le ha consigliato una visita neurologica per il suo cane: «Mi ha detto che non può escludere danni permanenti...».
«Me lo hanno rovinato, era un cane attivo, pieno di energia. Ora mi guarda – prosegue Ornella – con quegli occhioni, mi fa una pena. Non riesce nemmeno a fare i bisogni, devo aiutarlo io a tenergli le zampe. Spero tanto che possa guarire. Non meritava proprio questa sofferenza. Mi piacerebbe avere davanti ai miei occhi chi gli ha fatto questo».
Ornella spiega di aver vissuto praticamente in simbiosi con Johnny per undici anni e mezzo. Non ha un impiego e versa in difficoltà economiche. «Dovrò fare debiti – sospira – per curare il mio cane, ma farò quello che è necessario perché possa stare meglio. È la mia vita».
Non è la prima volta che nei pressi del parcheggio in via Leo Girolami vengono rinvenute esche avvelenate. Era già capitato nel 2017. Il nuovo episodio ha suscitato allarme nel quartiere e solidarietà nei confronti di Ornella.
Una coppia di residenti, che ha vissuto tre anni fa lo stesso dramma (senza però conseguenze permanenti sul loro cane), ribadisce l’appello all’amministrazione comunale per installare una fototrappola o una telecamera permanente per controllare la zona del parcheggio. Tre anni fa, dopo l’avvelenamento dei cani, per 15 giorni era stato installato un impianto video provvisorio, che però non aveva immortalato il seminatore di esche.
La coppia riferisce che in quel parcheggio, fra l’altro, sono stati segnalati abbandoni di rifiuti, padroni di cani da altri quartieri usano l’area verde per far sgambare i loro animali e poi non raccolgono le deiezioni, la sera le coppiette si appartano in auto nel piazzale (e sull’asfalto l’indomani vengono ritrovati i preservativi usati). Secondo i residenti un impianto di videosorveglianza, possibilmente con sensore di movimento, potrebbe porre fine a tali condotte.
Domenica 12 luglio i vigili urbani hanno effettuato un sopralluogo in via Girolami. Ai residenti hanno spiegato che si sta valutando l’installazione di occhi elettronici. La notizia è stata accolta con sollievo.
«È una delle ipotesi al vaglio – chiarisce l’assessore comunale alla sicurezza Emanuele Loperfido –, la decisione spetta alla professionalità del comando della polizia locale, che ha in mano il caso e sa quali sono i migliori strumenti da utilizzare. Siamo di fronte a un problema e a un ipotetico reato. È stata segnalata una situazione analoga tre anni fa: l’autore potrebbe essere lo stesso».—
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