“Lo stupro è più odioso se commesso da un profugo”. Bufera politica sulla frase di Serracchiani

UDINE. Bufera politica su Debora Serracchiani. La presidente della Regione finisce nel mirino di alcuni ambienti politici e sociali a sinistra del Pd per le dichiarazioni rilasciate in seguito all’episodio di violenza sessuale subìto da una minorenne martedì sera a Trieste da parte di un cittadino iracheno richiedente asilo.
Una bufera tale da far finire Serracchiani pure nel mirino anche di Roberto Saviano che, senza troppi giri di parole, l’ha tacciata – su Twitter – di essere molto più vicina alle posizioni del Carroccio in tema di immigrazione che a quelle della sinistra.
Ma cosa aveva detto Serracchiani sull’episodio di Trieste? Semplice: «La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma risulta socialmente e moralmente ancor più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza nel nostro Paese.
In casi come questi riesco a capire il senso di rigetto che si può provare verso individui che commettono crimini così sordidi. Sono convinta che l’obbligo dell’accoglienza umanitaria non possa essere disgiunto da un altrettanto obbligatorio senso di giustizia, da esercitare contro chi rompe un patto di accoglienza.
Salvini saluta l'ingresso di Serracchiani nella Lega. Spero la candidi lui: se lo fa ancora il Pd, vuol dire che il Pd è diventato la Lega. pic.twitter.com/nuNaNvHHpf
— Roberto Saviano (@robertosaviano) 12 maggio 2017
Per quanto mi riguarda, gesti come questo devono prevedere l’espulsione dal nostro Paese, ovviamente dopo assolta la pena. Se c’è un problema di legislazione carente in merito bisogna rimediare».
Apriti cielo perché aver sottolineato come sia moralmente ancora più inaccettabile che un gesto di questo tipo venga compiuto da un richiedente asilo non è stato digerito da alcune aree della sinistra italiana. Serracchiani, a onor del vero, ha precisato il suo punto di vista giovedì sera, utilizzando il proprio profilo Twitter. «Non esistono stupri di serie a o serie b – è stato il cinguettio –. Sono tutti ugualmente atroci. In questo caso all’atrocità si aggiunge rottura patto di accoglienza». Non è bastato, però, per placare le polemiche.
Non esistono stupri di serie a o serie b. Sono tutti ugualmente atroci. In questo caso all'atrocità si aggiunge rottura patto di accoglienza
— Debora Serracchiani (@serracchiani) 11 maggio 2017
Prima è intervenuto Francesco Laforgia presidente dei deputati di Mdp alla Camera sostenendo che «qui non si tratta, solamente, della deriva di un partito, che mi interessa meno. Ma dello scivolamento di un intero Paese sul piano della civiltà, innanzitutto nell’uso delle parole e spero che qualcuno fermi questo delirio», ma l’attacco più duro a Serracchiani è arrivato questo pomeriggio da Saviano. «Salvini saluta l’ingresso di Serracchiani nella Lega – ha scritto su Twitter –. Spero la candidi lui: se lo fa ancora il Pd, vuol dire che il Pd è diventato la Lega».
E in Regione, poi, vanno segnalate le parole di dissenso – scritte su Facebook – da parte del consigliere regionale ex Sel Alessio Gratton. “Violenza è violenza. Punto – si legge –. Reato è reato. Punto. Da condannare sempre e comunque. Non ha nazionalità, né religione. Quello che è successo fa schifo e basta. Questo dovresti dire Presidente”.
Severo, infine, il commento del senatore triestino del Pd Francesco Russo: "Ogni violenza è sempre e comunque da condannare - ha scritto su Facebook -: non può esserci diversità di giudizio in base al colore della pelle o alla provenienza geografica.
Chiunque compie uno stupro rompe un patto sociale con la comunità in cui vive. E commette un atto terribile da sanzionare con rigore e severità. Ma è inaccettabile valutare la gravità di un'azione guardando alla nazionalità o all'estrazione sociale".
"Non esistono stupri di serie A e stupri di serie B. Semmai esistono politici di serie A e politici di serie B. Evidentemente la governatrice del Friuli Venezia Giulia appartiene alla seconda categoria. A furia di inseguire la destra sul suo terreno per un pugno di voti dalle parti del Pd si distrugge via via una cultura politica che ha fatto la storia dell'Italia migliore. Amarezza e raccapriccio". E' durissima la reazione di Sinistra Italiana con il segretario nazionale Nicola Fratoianni alle parole di Debora Serracchiani.
La replica della presidente: "Condannare ogni violenza senza graduatorie".
«I razzisti vogliono respingere i richiedenti asilo, io voglio accogliere chi scappa dalla guerra. I razzisti pensano che una violenza fatta da uno straniero sia peggiore di quella fatta da un italiano, per me la violenza è sempre e comunque da condannare, senza colore e senza graduatorie. Se occorre lo ripeto».
Lo scrive la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sul proprio profilo Facebook, ribadendo un concetto che aveva già espresso ieri sera in un tweet.
«Un richiedente asilo chiede un atto di solidarietà e la comunità che lo accoglie instaura con lui un rapporto di fiducia - prosegue Serracchiani nel post su Facebook - Solidarietà e fiducia tengono insieme le famiglie. Per questo una violenza su un minore è odiosa, ma se viene compiuta in famiglia è ancora più odiosa. A renderla tale è il fatto che a commetterla è stata una persona "di fiducia".
Oltre alla vittima, della quale ci si dimentica sempre quando scoppiano polemiche ideologiche e pretestuose, vengono infatti traditi gli altri richiedenti asilo e tutti quelli che si battono per l'accoglienza dei migranti».
«Al di là del caso specifico - aggiunge Serracchiani - in cui le responsabilità saranno accertate dalle autorità, io ho sentito il dovere di dire una cosa che credo di buon senso, anche se scomoda. E credo di aver detto una cosa evidente alla stragrande maggioranza dei nostri concittadini. Non rendersene conto significa fare il gioco di quelli che razzisti lo sono veramente».
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