Locali e attività chiuse per il Dpcm: ecco chi può avere gli aiuti, le simulazioni degli importi e la lista dei codici Ateco

UDINE. Un piccolo bar, con un incasso giornaliero massimo di un migliaio di euro, costretto a limitare la propria attività in seguito al Dpcm del 24 ottobre, otterrà dallo Stato 2.941 euro, grazie al Decreto legge “Ristori”. Un ristorante avviato, con un fatturato tra un milione e 5 milioni di euro, si vedrà accreditare sul conto corrente dell’azienda 25.694 euro. Un albergo di lusso, con ricavi tra 5 e 10 milioni, potrà beneficiare di 93.222 euro. Una palestra che raggiunge un fatturato annuale fino a un milione, verrà rimborsata con 10.597 euro. Una sala cinema, sempre con ricavi fino a un milione, potrà fare affidamento su 17.667 euro.
Questa la mappa di alcuni degli importi, categoria per categoria, che verranno distribuiti per alleviare, almeno in parte, i danni economici causati dalle chiusure totali o anticipate (per bar e ristoranti alle 18). Si tratta di contributi approvati dal governo Conte in uno degli ultimi consigli dei ministri, mentre ieri la Regione ha annunciato che, per le categorie colpite (e con un allargamento della platea ad altre tipologie di imprese del mondo dello spettacolo e della ristorazione) stanzierà, in fase di assestamento di bilancio, 18 milioni di euro. Insomma una mano tesa per chi è stato più duramente colpito dalla recrudescenza dell’epidemia da Covid 19, che sta dispiegando i suoi drammatici effetti sul nostro modo di vivere e sulle nostre abitudini.
Come vengono erogati i soldi
La strada per accedere al nuovo contributo (previsto per uno stop delle varie attività fino al 24 novembre) a fondo perduto dovrebbe schivare i tentacoli della burocrazia, almeno a quanto giurano dal Governo. Per chi ha già ricevuto l’accredito relativo al bonus ex articolo 25 del Dl Rilancio, il bonifico sarà automatico, senza urgenza di compilare scartoffie preventive. Gli importi, rispetto al Dl Rilancio, sono maggiorati dal 100 al 400 per cento (discoteche e night club).
I tempi di erogazione, in questo caso, dovrebbero essere alquanto veloci, già entro novembre. Chi invece non aveva presentato la precedente domanda, pur presentando il requisito del calo dei ricavi durante il lockdown, dovrà presentare la stessa domanda prevista per il Dl Rilancio, dopo che sarà riattivato il canale web apposito. Per questi imprenditori, ovviamente, i tempi per vedere il denaro accreditato saranno più lunghi. Il contributo del Dl Ristori ha un tetto massimo, vale a dire 150 mila euro, che riguarda però teoricamente solo qualche centinaio di atti.












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