Torna Lolita Lobosco, Genisi: «Sarà alle prese con una sua alter ego»

L’undicesimo libro con protagonista la poliziotta barese. Sabato la presentazione all’Auditorium Diemoz di Porcia

 

«Sono diventata una giallista per caso, in seguito alla lettura dei romanzi di Camilleri. La figura così potente del commissario Montalbano ha messo in luce il vuoto che esisteva riguardo alle figure femminili con ruoli dirigenziali nella letteratura poliziesca italiana. Ho deciso quindi, di colmare questa lacuna e di equiparare il canone letterario alla vita reale dal momento che, nella realtà, dal 1981, esistevano le donne commissario. Così è nata Lolita proprio da un’esigenza di rendere giustizia le donne».

La scrittrice Gabiella Genisi, ideatrice della serie di successo legata poliziotta barese Lolita Lobosco, sarà ospite dell’ultimo appuntamento di Donne Protagoniste dedicato al tema “Il ruolo delle donne in Polizia tra finzione letteraria e realtà”, domani, sabato 15, alle 17. 30, all’Auditorium Diemoz di Porcia.

In questa occasione, sarà presentato anche il nuovo libro della scrittrice barese: Una questione di soldi (Sonzogno, 192 pagine, 16 euro) che vede la sua Lolita alle prese con un nuovo caso da cui si apriranno nuovi scenari e con essi, la probabilità che la serie non finisca ancora.

Gabriella Genisi, il suo libro – l’undicesimo della serie dedicata a Lolita Lobosco - in pochissimi giorni è già arrivato ai vertici delle classifiche. Cosa ha pensato?

«Questo fatto testimonia il fatto che i miei elettori sono affezionatissimi al personaggio e per me questa, è una grande soddisfazione. Inoltre, Lolita anche con la serie televisiva, raggiungendo un grande numero di persone, è riuscita veramente a entrare nel cuore degli italiani. Tuttavia, questo risultato è stato raggiunto anche grazie alla straordinaria interpretazione di Luisa Ranieri che si è messa benissimo nei panni - e anche nelle scarpe - di Lolita Lobosco rendendo il personaggio credibile e amato. Per Lolita, questa indagine si rivelerà difficile: dovrà confrontarsi con una sorta di “alter ego” , una donna che le assomiglia in modo incredibile. Alla fine del libro, nulla sarà come prima… “Il tema del “doppio” mi ha sempre affascinata e nell’ultimo libro, appunto, ritroviamo questa tematica perché la vittima, Margherita Colonna, assomiglia così tanto a Lolita da ipotizzare che ci possa essere stato uno scambio di persona. Si apre quindi, un’indagine molto complessa in cui Lolita metterà tutta sé stessa. Tuttavia, la Lolita che ritroveremo alla fine del libro si rivelerà completamente diversa rispetto a quella che ha cominciato a indagare».

Indipendente, passionale, amante della buona cucina, la protagonista le assomiglia in alcuni aspetti?

«Il tema della cucina, è sempre molto presente nei miei libri. In parte, perché Bari è una città che ha un fortissimo legame con il cibo. Il cibo viene utilizzato per curare i sentimenti, per amare, per coltivare le relazioni e quindi, non si può raccontare la città (e i suoi abitanti) senza raccontare anche questo suo aspetto. Anche a me piace molto cucinare e ho passato a Lolita questo tratto che ci lega e ci rende simili in questa passione».

Lolita anche in questo libro si confronterà con alcuni stereotipi che si accompagnano al suo lavoro e la sua posizione?

«Lolita, come personaggio, nasce proprio per combattere gli stereotipi che riguardano le donne ma soprattutto, direi le donne belle che ricoprono alcuni ruoli apicali per molti anni riservati soltanto agli uomini. E su questo fronte c'è tanto da fare ma i libri vanno anche in questa direzione e ci aiutano ad andare oltre anche se il cammino per le donne è ancora molto accidentato». 

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