L'omicidio di Vidulis, trovato un pezzo di tessuto nella bocca di Nadia

UDINE. Un microscopico frammento di tessuto. Due millimetri, colore scuro. È stato trovato, incastrato tra i denti di Nadia Orlando, dall’anatomopatologo Carlo Moreschi, che ha effettuato l’autopsia sul corpo della giovane di Vidulis, uccisa dal fidanzato Francesco Mazzega.
È quanto emerge da una relazione preliminare che contiene le prime risultanze della perizia autoptica, stilata dal dottor Roberto Campanella, perito di parte incaricato dalla famiglia Orlando di seguire l’esame necroscopico. La relazione sarà ora consegnata alla Procura, come fatto sapere dal legale dei genitori di Nadia, l’avvocato pordenonese Fabio Gasparini.
Il frammento di stoffa
L’autopsia ha sostanzialmente confermato la morte per soffocamento della ventenne di Vidulis. E all’interno della cavità orale della giovane, incastrato tra i denti, è stato rinvenuto un frammento di stoffa di un paio di millimetri, che è stato prelevato e campionato per ulteriori accertamenti che dovranno essere effettuati nei prossimi giorni.
Gli esami dovranno verificare se il tessuto - di colore scuro - sia compatibile con alcuni oggetti ritrovati all’interno della Yaris di Mazzega.
Nel mirino degli inquirenti, in particolare, un cuscino con il quale il trentaseienne di Muzzana potrebbe aver soffocato la fidanzata.
A confermare la morte per soffocamento sarebbero anche gli ematomi trovati sulle gambe e sul capo di Nadia, che avrebbe dunque cercato di opporsi a Mazzega, che secondo la ricostruzione sarebbe riuscito a bloccarle invece le braccia.
L’ora del decesso
L’autopsia colloca la morte della giovane tra le 21.30 e le 22 di lunedì 31 luglio, undici ora prima che Mazzega si presentasse - dopo aver vagato per tutta la notte in auto con accanto il corpo esanime della ragazza - alla Polizia stradale di Palmanova.
L’esame degli smartphone
Gli investigatori analizzeranno nei prossimi giorni i telefonini e i computer di Francesco e Nadia, sequestrati nelle ore immediatamente successive al delitto dagli agenti della Squadra mobile della Questura. Da messaggi e tabulati telefonici potrebbero arrivare elementi utili a ricostruire compiutamente le ultime ore di vita della ragazza di Vidulis e i movimenti del fidanzato.
Entro due settimane Moreschi depositerà poi i risultati dell’autopsia: è probabile che a breve lo stesso anatomopatologo incontri i periti nominati dalle parti per un confronto mirato a valutare ulteriori accertamenti che si renderanno necessari.
«Scarcerazione improbabile»
La famiglia di Nadia, intanto, non commenta direttamente la richiesta dei difensori di Mazzega, che hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame volta a ottenere i domiciliari per il trentenne, che in questi giorni ha manifestato in maniera insistita il proprio disagio in carcere.
«Lo riteniamo un atto quasi dovuto da parte della difesa, ma allo stesso tempo non crediamo esista alcun elemento che possa far lontanamente pensare a un accoglimento dell’istanza. Sussistono evidentemente chiari elementi per il mantenimento della misura della custodia cautelare in carcere», evidenzia l’avvocato degli Orlando.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto