L'ondata di maltempo sul Friuli: piove così ogni 30 anni, vento a 200 km all’ora

UDINE. La pioggia caduta in questi ultimi giorni sul Friuli rappresenta un evento meteo che, statisticamente, si verifica una volta ogni 30 anni.
E non basta, perchè la perturbazione che ha messo in ginocchio la montagna ha visto implementato il suo potere distruttivo da raffiche di vento che hanno segnato valori record.
Per rendere l’idea di cosa si è abbattuto sulla nostra regione basta leggere il rilevamento effettuato, martedì 30, dall’Osmer a Cima Rest (nella zona di Tramonti di Sopra), con folate che hanno raggiunto i 200 chilometri orari. Vento molto forte, comunque, anche quello che ha spazzato la Bassa e il Collinare, con raffiche tra i 90 e i 100 chilometri orari.
Da un punto di vista meteo «si è trattato di un evento che va considerato come raro - l’analisi di Livio Stefanuto, previsore dell’Osmer -. Le sciroccate sono un fenomeno abbastanza usuale per le nostre montagne, che però la sciroccata porti questi quantitativi di pioggia, soprattutto in Carnia, non è una cosa comune».
Un incubo che il Friuli si sta a fatica lasciando alle spalle, anche se per una vera e propria tregua bisognerà attendere il fine settimana. «Quella di mercoledì 31 sarà una giornata discreta, tempo poco nuovoloso e variabile, ma cesseranno le precipitazioni.
Giovedì tornerà brutto tempo: una saccatura si sta approfondendo sulla Spagna e richiamerà correnti umide di origine africana. Ancora piogge intense su tutta la regione, specie nel pomeriggio di giovedì, ma non della portata di questi ultimi giorni. Un vero miglioramento dovrebbe vedersi solo nelle giornate di sabato e domenica».
Precipitazioni che tra sabato e martedì a mezzogiorno hanno fatto registrare numeri record, con il valore più alto a Malga Chiampuz (Forni di Sotto), con 870 millimetri di pioggia: più di tre volte la pioggia usuale di ottobre. Dato praticamente identico quello registrato dai rilevatori Osmer a Casera Pradut (Claut), con 867 millimetri di pioggia caduta al suolo. A Livinal Lunc (monte Canin) sono stati invece registrati 621 millimetri, 504 i millimetri caduti a Cave del Predil.
Ma se l’acqua ha flagellato il Friuli Venezia Giulia, tra lunedì e martedì sono state pesanti anche le conseguenze del vento. Relativamente alla giornata di martedì, gli anemometri dell’Osmer hanno registrato il picco (200 km/h) a Cima Rest mentre sul Col Gallina (Polcenigo) le raffiche hanno raggiunto i 173 km/h. In Carnia vento a 159 km/h sul Marinelli, 139 km/h sullo Zoncolan.
Sul monte Lussari raffiche a 142 km/h: il valore più alto registrato dal 1993. «Ma se in montagna i valori sono stati da record - ricorda Stefanuto -, un vento molto forte ha soffiato anche sulla costa e sulla pianura: nella Bassa e sul Collinare sono state registrate raffiche tra i 90 e i 100 km/h».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto