L’Ordine a Sacilotto: «Rispetti la legge e prenoti il vaccino»
Il consiglio e la commissione disciplinare dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Pordenone non rimane in silenzio di fronte alle affermazioni del dottor Claudio Sacilotto – il quale in più occasioni ha espresso opinioni molto nette contro l’obbligo di vaccinarsi in primis della categoria di medici, infermieri e operatori socio-sanitari e poi anche dei cittadini – perché «ne va del decoro della nostra professione, ma soprattutto della salute delle persone».
L’Ordine sottolinea come il virus «sia stato più volte definito un nemico nascosto, ma anche un ospite sgradito che entra senza bussare. In particolare entra senza permesso e, soprattutto, lo fa più facilmente dove trova porte accessibili come quelle degli ospiti fragili ed è tra questi che si conta il maggior numero di morti. Con uno sforzo impressionante la ricerca scientifica ha prodotto i vaccini che sono al momento attuale l’unica arma per contrastare l’infezione. La vaccinazione salva la vita a un enorme numero di persone ed è la speranza per poter far ripartire anche l’economia. Non si possono pertanto accettare prese di posizione che riportano la medicina a tempi remoti». Per questo l’Ordine dei medici e odontoiatri «condanna il personale sanitario che non soltanto non si sottopone alla vaccinazione, ma addirittura la sconsiglia».
Viene ritenuta «grave la diffusione di notizie false, parziali o comunque poste in maniera fuorviante. I riferimenti pseudo-scientifici non riportano mai dati concreti, ma, nel migliore dei casi, pareri di supposti esperti, peraltro estrapolati da contesti in cui erano stati detti. Ciò è grave in primis perché si esprimono opinioni non supportate da dati scientifici, ma ancora più grave è il fatto che questi pseudo-riferimenti, ad ascoltatori “laici” poco attenti, possono sembrare veri riferimenti scientifici. La gravità è peggiorata dal fatto che in questo periodo di “fragilità emotiva” della popolazione la comunità scientifica deve dimostrarsi compatta senza fomentare incertezze e paure».
Inoltre è considerato «inammissibile l’atteggiamento offensivo nei confronti delle istituzioni in generale e nello specifico delle decisioni istituzionali in materia sanitaria con continui riferimenti alla “dittatura sanitaria”. Pur nel rispetto delle opinioni dei singoli, queste non possono scadere nella gratuita derisione o nell’insulto, specialmente se a renderle è un medico iscritto a un ordine professionale che riveste un ruolo istituzionale ed è in prima linea nella lotta alla pandemia e che di queste istituzioni è rispettoso e con le quali collabora».
Da qui l’invito dell’Ordine a proprio iscritto «a prenotare ed eseguire nei tempi e modi previsti la vaccinazione anti-Covid. Gli sarà inoltre chiesta relazione scritta per valutare la consistenza delle evidenze scientifiche dallo stesso citate, nonché il rispetto del codice deontologico professionale sia per i contenuti sia per le modalità di comunicazione attuata. In attesa di valutare i provvedimenti che la commissione disciplinare riterrà più adeguati». —
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