«L’orgoglio di essere coop»: Euro&Promos adesso vola

Il presidente: il nostro mondo è stato macchiato per colpa di alcuni incapaci. L’assessore Peroni: sapete coniugare la mutualità con la visione d’impresa. Nel 2014 88 milioni di fatturato e 2,4 milioni di utile
Majano 27 Giugno 2015. Convegno a Susans. © Foto Petrussi
Majano 27 Giugno 2015. Convegno a Susans. © Foto Petrussi

SUSANS. Mentre il presidente, Sergio Emidio Bini, dice che non accetta «che si faccia di tutta l’erba un fascio», e a voce alta afferma che «il nostro gruppo è un esempio di buona e sana cooperazione», la sala scoppia in un lungo e fragoroso applauso.

All’assemblea dei soci di Euro&Promos Group, al castello di Susans, va in scena lo scatto d’orgoglio di un mondo ferito. Macchiato dai crac, dalle inchieste e dai dissesti finanziari che anche in Fvg «hanno pesantemente leso l’immagine della cooperazione. Non accetto che poche persone disoneste in taluni casi, impreparate in altri casi, offuschino tutto ciò che di buono abbiamo fatto. Non lo accetto», ripete Bini.

L’assise celebra il trionfo di un colosso della cooperazione di servizi da 5 mila soci, capace negli ultimi anni di premere con decisione sull’acceleratore della crescita, sfondando nel 2014 gli 88 milioni di fatturato, e i 2,4 milioni di utile. Nessuno pronuncia il nome di CoopCa.

Nemmeno l'assessore regionale alle Finanze, Francesco Peroni, intervenuto all'assemblea. Ma lo spettro dello scandalo che ha travolto la centenaria realtà della mutualità in Carnia aleggia in sala, ed è il chiaro bersaglio del contrattacco congiunto di Regione e cooperative a difesa di un sistema «capace in questi anni di crisi, di salvaguardare l’occupazione».

È un fiume in piena Bini. E non sfuggono alcuni riferimenti loocali. «Spesso persone incapaci fanno delle scelte imprenditoriali assolutamente sbagliate e azzardate, utilizzano i patrimoni delle cooperative come ammortizzatori economici per porre rimedio ai propri errori».

E se i controlli vanno rinforzati, l’anello criminale si genera quando nel management vengono a mancare «professionalità e indipendenza», spiega l’assessore della giunta Serracchiani. Che invoca doverosi «distinguo» contro la generalizzazione, pur «senza sminuire la gravità dei fatti che sono accaduti anche in regione». Il nodo è anche e soprattutto etico, per Peroni.

«Non bastano curricula ineccepibili se chi governa non ha come finalità il bene dell’impresa e dei soci. Euro&Promos si differenza perché capace di attualizzare il valore della mutualità e di coniugarlo con una visione d’impresa».

Contro i tarli che stanno destabilizzando la cooperazione, il presidente di Confcooperative Fvg, Franco Bosio invita a reagire. E a firmare la proposta di iniziativa popolare delle associazione delle coop italiane per dire «stop alle false cooperative».

Esiste un problema di illegalità che «va affrontato di petto», se si vuole provare a «ricostruire un rapporto di fiducia» incrinato, e salvare un comparto che da solo «vale l'8 per cento del Pil italiano, e il 10 per cento in regione».

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