Lotta alla movida a Pordenone, Ciriani manda gli steward fuori dai bar

PORDENONE. Non è una questione privata, di rapporto tra pubblici esercenti e clienti. In gioco c’è la salute pubblica e allora, per garantire il rispetto delle regole ed evitare di trasformare la fase due in una guerra tra interessi particolari, il prefetto Maria Rosaria Maiorino ha disposto un’intensificazione dei controlli delle forze dell’ordine e, allo stesso tempo, ha chiesto aiuto ai sindaci. In una lettera ha cercato la collaborazione degli amministratori locali. Pronta la risposta di Pordenone: da giovedì 21 maggio steward nelle aree esterne della movida per dissuadere chi non si adegua alle regole.
In prefettura
Nella mattina di mercoledì 20 maggio il prefetto, durante una riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia (alla quale partecipano il questore, il comandante provinciale dei carabinieri e quello della guardia di finanza) ha analizzato l’andamento degli ultimi giorni, non senza un certo rammarico per l’assalto ai locali di lunedì sera, dopo un periodo di lockdown in cui è prevalso il buon senso e il rispetto generale delle prescrizioni. Il prefetto ha ribadito che l’obiettivo di tutti deve essere giocare dalla parte della promozione della salute e ha chiesto un ulteriore sforzo nell’attività di controllo.
La lettera
Al termine della riunione Maiorino ha quindi scritto a tutti i sindaci spiegando di aver disposto «una mirata intensificazione dei controlli – si legge nella lettera – da parte delle forze dell’ordine finalizzati, tra l’altro ad accertare il rispetto delle disposizioni a tutela della salute pubblica». Le verifiche avverranno in particolare «in adiacenza e nei pressi dei luoghi che costituiscono consueta meta di aggregazione e svago della cittadinanza». Ai sindaci la rappresentante del governo ha anche chiesto una collaborazione attraverso le polizie municipali.
La città
Il sindaco Alessandro Ciriani e l’assessore Emanuele Loperfido (sicurezza) prima ancora dell’arrivo della lettera, hanno deciso di mettere in campo anche gli steward «per cercare di prevenire situazioni di conflittualità. Li disporremo, a partire da venerdì, nelle aree più frequentate della movida serale – ha spiegato Ciriani – come una sorta di “angeli” della città. Ricordiamoci bene, però, visto che tante segnalazioni sono arrivate anche a noi, che due persone vicine possono essere conviventi, che lo spritz seduti al tavolo si può bere, nel rispetto delle distanze. Per cui a tutti chiediamo una collaborazione, ma senza eccessi: né da una parte né dall’altra». Aggiunge Loperfido: «La cosa più difficile è far percepire, soprattutto ai giovani, che le regole vanno rispettate non perché ci sono i controlli, bensì per la salute e degli altri. C’è poi anche un altro aspetto che riguarda le nostre attività economiche e quindi il lavoro: non molti reggerebbero a una nuova chiusura».
Controlli e verifiche
I dati dei controlli avvenuti martedì da parte delle forze di polizia hanno registrato la verifica di 315 persone, di cui 4 sanzionate per mancato rispetto delle misure previste dalla legge (come l’obbligo della mascherina), mentre le attività e gli esercizi pubblici controllati sono stati 197. Uno solo, come noto, è stato sanzionato finora. Nella giornata di ieri le segnalazioni su presunte violazioni delle norme sono comunque calate di molto. Nel pomeriggio i carabinieri sono intervenuti per un presunto assembramento in un bar di corso Garibaldi, ma la verifica non ha riscontrato violazioni.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto