Lucinico, aria di smobilitazione alla casa di riposo “Angelo Culot”

La struttura goriziana potrebbe essere privatizzata. I sindacati attaccano il Comune Il malumore dei dipendenti: «Da quasi un anno sono stati chiusi gli ingressi»
Bumbaca Gorizia Casa di Riposo Culot
Bumbaca Gorizia Casa di Riposo Culot

GORIZIA. «È da molto tempo che le organizzazioni sindacali si interrogano su quale sarà il futuro della casa di riposo “Angelo Culot”. Sembra che gli accessi di utenti autosufficienti e in lista d’attesa siano bloccati, non si sa per quale motivo. Ci risulta esistano stanze libere che sono state chiuse o trasformate in salottini. Gli utenti autosufficienti ad oggi sono 48 contro i 65 della capienza con una perdita di introiti notevole».

È all’insegna della preoccupazione l’allarme lanciato dalle segreterie provinciali di Fp Cgil, Spi Xgil, Uil Fpl e Fiadel Csa sul futuro della casa di riposo comunale goriziana. Si paventano la possibilità di una privatizzazzione e addirittura il rischio di chiusura.

«Abbiamo chiesto al Comune, a fine dicembre - sostengono i sindacati - di incontrarci per essere informati su quale sarà il futuro della casa di riposo. Quali siano le difficoltà e i progetti per la struttura. Ad oggi nessuna comunicazione: solo silenzio. Un comportamento vergognoso».

Ancora più viva è la preoccupazione dei 53 dipendenti, in gran parte donne: 35 per la cooperativa cui è affidato l’appalto e 18 comunali. Il timore espresso è che l’amministrazione «si voglia liberare della struttura. È da quasi un anno che sono stati chiusi gli ingressi».

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