Luglio “nero” per i pendolari, i comitati: ora multe a Trenitalia
UDINE. Fino a 110 minuti di ritardo, una catena di soppressioni particolarmente pesanti su tutte le direttrici regionali, con ben quattro giorni di cadute della linea elettrica e di guasti a catena ai treni. I pendolari non esitano a bollare luglio come il mese più nero dell’anno per gli utenti delle strade ferrate friulane e ora scendono in campo chiedendo alla Regione di sanzionare Trenitalia e di applicare una penale da mezzo milione di euro.
«Solo sulla Udine-Tarvisio in un mese si sono registrate 16 soppressioni con 26 ritardi superiori a 10 minuti e con una media di quasi 30 minuti per singolo ritardo» ricapitola Andrea Palese per il Comitato pendolari Alto Friuli.
«Il numero delle soppressioni di luglio è molto preoccupante – osserva – atteso che in un solo mese si è sfiorato il risultato conseguito nel corso del II trimestre 2013, quando si sono contate in tutto 18 cancellazioni, mentre erano state 10 quelle che si sono verificate del medesimo periodo del 2012».
«Nelle ultime settimane sono verificati molti problemi di tipo strutturale che ci lasciano preoccupati – conferma Simone Testa del Comitato spontaneo – in particolare è la Udine-Trieste via Cervignano ad aver subito i ritardi più numerosi per guasti, con il treno bloccato in linea, è successo almeno tre volte nell’arco di pochi giorni con conseguente paralisi della linea. I convogli – incalza Testa – si bloccano a causa di un guasto e restano fermi anche un paio d’ore prima che qualcuno possa recuperarli, è successo alcuni giorni fa sulla Udine-Venezia a Buttrio provocando ritardi a catena su numerosi convogli».
Le cause sono diverse: guasti al materiale rotabile vetusto, mancanza di personale disponibile. E le risposte di Trenitalia non sono per nulla rassicuranti fanno sapere i Comitati. La direzione ha giustificato alcune soppressioni con la mancanza di personale a bordo «per un’improvvisa malattia che non ha permesso la sostituzione del personale di scorta». Come se il treno potesse chiudere per malattia.
A preoccupare sono anche i meccanismi automatizzati dei passaggi a livello che manifestano spesso problemi di funzionamento. «Tant’è che le sbarre non scendono e i segnali restano rossi finchè qualcuno non va ad abbassarle manualmente» aggiunge Testa. Nel frattempo la linea ferroviaria Casarsa-Portogruaro ha chiuso per ferie: come ogni estate, la circolazione dei treni è stata sospesa per 5 settimane e tutte le corse vengono garantite con autobus sostitutivi.
«I segnali dei mesi precedenti già non erano incoraggianti ma ora l’esito del mese di luglio è allarmante e chiediamo alla Regione di intervenire - incalza Palese - occorre l’applicazione delle multe visto che la stessa carta dei servizi evidenzia come Trenitalia non abbia raggiunto gli obiettivi contrattuali. In relazione al 2011 gli uffici regionali avevano calcolato per Trenitalia una penale di 498 mila euro, chiediamo una sanzione pari o maggiore» intima Palese.
Ulteriori lamentale arrivano sul sistema di informazione a bordo treno e in stazione, specie in caso di disservizio. Il più delle volte, a subire le ire dei pendolari sono i capitreno, che pur non essendo i veri responsabili dei disagi sono i primi a pagare.
«Ora - osserva Giorgio Picco del Comitato Alto Friuli – dovrebbe arrivare il nuovo Vivalto, ma è necessario che siano messi in circolazione gli 8 Civity acquistati un anno fa e ancora fermi in attesa delle necessarie autorizzazioni, mentre il materiale rotabile circolante è ormai vecchio e inadatto».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto