L'ultimo bollettino: +736 casi e 25 morti. Crescono i ricoveri in terapia intensiva

✉️Al Messaggero Veneto abbiamo deciso di attivare una nuova newsletter per fare il punto ogni settimana sul Covid.Iscriviti qui, è gratis
Aggiornamento delle 20. Smart working, impennata di attacchi informatici alle aziende. Non bastavano una devastante crisi sanitaria e un altrettanto pesante disagio per l’economia. Tra gli effetti collaterali, ma non meno problematici del Covid 19, c’è anche l’impennata di attacchi informatici alle aziende, ultimo quello reso noto da Eurolls, un’impresa con sede ad Attimis e stabilimenti in Carnia che conta 150 dipendenti ed è leader nella produzione di rulli per la siderurgia. Ecco il motivo.
Aggiornamento delle 19.45. Apre nuovo punto tamponi drive in a San Vito. All’ex scuola di Savorgnano, da giovedì, 3 dicembre, sarà operativo il drive in per i tamponi. Saranno eseguiti quelli molecolari, processati nei laboratori dell’Asfo (Azienda sanitaria Friuli occidentale) e potrà essere utilizzato anche dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per i test rapidi. È stato il Comune a mettere a disposizione dell’Asfo, che aveva programmato l’apertura di un drive in anche a San Vito, i locali dell’ex scuola di Savorgnano: spazi interni ed esterni che, dopo il sopralluogo del dipartimento di prevenzione, sono risultati idonei a garantire la sicurezza di personale sanitario e cittadini. Un punto per l’esecuzione dei tamponi molecolari che si aggiunge a Pordenone, al Deposito Giordani, e all’ospedale di Maniago. Qui il dettaglio sul punto drive in.
Aggiornamento delle 18.30. Tamponi obbligatori per il Consiglio regionale del 10 dicembre. Tamponi nasofaringei obbligatori per i consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia che intendono prendere parte in presenza alle sedute d'Aula in programma dal prossimo 10 dicembre. Lo ha stabilito la
conferenza dei capigruppo, recependo la proposta formulata dal presidente del Consiglio Fvg, Piero Mauro Zanin, che prevede l'obbligatorietà anche per tutto il personale coinvolto direttamente nei lavori previsti nell'aula di piazza Oberdan, a Trieste.
«Abbiamo adottato nei diversi momenti di questa emergenza tutte le misure di prevenzione previste - ha commentato Zanin - ma ora è tempo di compiere l'ultimo miglio adottando una scelta di responsabilità nell'ottica di tutela della salute pubblica e, al contempo, della necessità di garantire continuità in sicurezza
all'attività legislativa a favore della nostra comunità»
Aggiornamento delle 16.30. A Paularo sperimentati test salivari. Nella seconda giornata di screening di massa a Paularo è stato utilizzato del test salivare accanto a quello rapido."Al termine di queste giornate di screening nei Comuni ad alta densità di contagio individuati nell'ordinanza regionale - ha affermato l'assessore regionale Riccardo Riccardi - incroceremo i dati degli esiti dei test rapidi con quelli generali sulla diffusione del coronavirus in Friuli Venezia Giulia e decideremo se sia il caso di procedere con la stessa operazione anche in altri comuni della regione". Qui i dettagli della giornata.
Aggiornamento delle 16.20. Ispezioni dei Nas in aziende e laboratori di analisi: sanzioni e sequestri. Nell’ambito delle attività di controllo svolte nel periodo di emergenza sanitaria, il Comando carabinieri per la tutela della salute ha svolto verifiche sulla regolarità delle attività di prelievo ed analisi diagnostica per la ricerca del virus Sars-Cov-2.
Nel corso dell’ultima settimana sono stati ispezionati 285 aziende e laboratori di analisi, privati e convenzionati, ed altre strutture che operano nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche finalizzati all’accertamento della eventuale positività al Covid-19. Le ispezioni, condotte su scala nazionale, hanno rilevato irregolarità in 67 centri, contestando 94 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 145 mila euro di sanzioni pecuniarie.
Queste le strutture controllate in Fvg: sette in provincia di Udine, due nel Pordenonese, quattro in provincia di Trieste e due nell'Isontino: in provincia di Udine una sola è stata segnalata. Qui per approfondire.
Aggiornamento delle 15.45. Il bollettino. La Protezione civile regionale ha registrato 736 nuovi casi nelle ultime 24 ore in Friuli Venezia Giulia e 25 decessi così suddivisi: 16 in provincia di Udine, quattro a Pordenone, tre a Trieste e due a Gorizia. I tamponi processati sono stati 6.870 (tasso di positività è del 10,71 per cento).
Cresce il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva (62) e negli altri reparti (637).
Aggiornamento delle 15.30. I nuovi provvedimenti. La Regione attende almeno una bozza del nuovo Dpcm di Giuseppe Conte – che dovrà essere varato entro e non oltre giovedì per entrare in vigore il giorno successivo -, ma intanto studia l’ordinanza, valida soltanto per il nostro territorio, che dovrà essere emanata in parallelo nel caso in cui, come si auspicano a piazza Unità, i numeri confermino il ritorno del Friuli Venezia Giulia in zona gialla. Ecco quali potrebbero essere i provvedimenti.
Aggiornamento delle 15.20. Ciciliano (Cts): non è ancora il momento di allentare le misure anti Covid. Lasciare aperti gli impianti sciistici per riempire hotel e case di montagna «mi sembra un azzardo se davvero vogliamo riuscire a contenere l'epidemia». Lo dice in un'intervista al Corriere della sera Fabio Ciciliano, segretario del Comitato tecnico scientifico.
«Bisogna cercare di gestire l'intera partita in sede europea - aggiunge -. In ogni caso per tutelare il Paese da nuovi contagi si dovrà prevedere un periodo di quarantena per i vacanzieri che rientrano. Questo certamente scoraggerà molti dal partire». Qui i contenuti dell'intervista.
Aggiornamento delle 15. Zaia: oltre 3mila ricoveri e 107 morti in Veneto, il governo deliberi sugli assembramenti. Giornata nera per l'andamento dell'epidemia da coronavirus in Veneto. Con 107 morti nelle ultime 24 ore si tratta del dato peggiore della seconda ondata. I ricoverati sono più di tremila (2.706 in area non critica, 330 in terapia intensiva), quasi 700 in più che nel picco della prima ondata, a marzo.
Questo nonostante il virus appaia meno diffuso fra la popolazione (in percentuale rispetto ai tamponi eseguiti). "L'aumento dei ricoveri si spiega quindi con il fatto che rispetto a marzo non abbiamo più il lockdown", dice il presidente della Regione Luca Zaia. Zaia in mattinata ha avuto una nuova riunione in collegamento video con i ministri Boccia e Speranza. «La casa si costruisce da fondamenta e non dal tetto, è inutile concentrarsi su pista sci, teatro o cinema. Ho detto ai ministri: se l'assembramento è il problema, deliberate su assembramento». Ecco i particolari.
Aggiornamento ore 14.30. Restrizioni fino al 15 gennaio. Il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) potrebbe durare almeno fino a domenica 10 gennaio, più probabilmente fino al 15, secondo quanto si apprende da fonti che assistono al vertice governo-Regioni in videoconferenza. Entrerebbe in vigore il 4 dicembre, venerdì prossimo. Il governo - presente anche con il ministro della Salute, Roberto Speranza - non avrebbe mostrato alcuna volontà di concedere allentamenti nel periodo delle festività. In una seconda fase dell'incontro è previsto l'intervento del commissario all'emergenza Domenico Arcuri sul tema dei vaccini. Qui il punto.
Aggiornamento delle 13. Fedriga: sugli impianti sciistici serve una decisione unica europea. Secondo il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga «serve una misura unica europea sugli impianti sciistici» perchè «se l’Italia chiudesse gli impianti e i Paesi confinanti li mantenessero aperti avremmo ammazzato la nostra economica col rischio di riportare i contagi nel nostro paese».
Lo ha detto a Tg2 Post. «Tutto è condizionato da quel che faranno i paesi che confinano con noi», ha aggiunto Fedriga precisando che «se ci deve essere una chiusura, sia chiusura per tutti, con i ristori però che devono essere molto consistenti perchè rischiamo di ammazzare un settore produttivo».
Fedriga infine ha ribadito il concetto che questa epidemia «deve essere affrontata tutti assieme, deve essere condivisa, facendo capire bene ai cittadini cosa si vuole e soprattutto che i sacrifici cui sono chiamati vengo affrontati di tutti, ben guardando la situazione economica. Caso contrario - ha concluso - ci sarà il rischio di essere tutti sconfitti e di perdere questa partita».
Aggiornamento delle 11.15. Da Udine a Trieste per vendere quadretti: sanzionati. Stavano cercando di vendere a Trieste alcuni quadretti artigianali fatti da loro con libera offerta, ma sono residenti a Udine e dunque hanno violato le norme anti Covid. Per questa ragione sono stati sanzionati dalla polizia e nei loro confronti sono stati emessi fogli di via obbligatori e rimpatri da altri comuni.
È accaduto in via delle Torri. I due giovani, di venti anni, sono stati notati da una Volante della Questura, che li fermati e identificati e non ha rilevato alcuno stato di necessità o di urgenza che motivasse il trasferimento da un altro comune.
Aggiornamento delle 11. Cosa deve fare chi risulta positivo al virus. La notizia arriva quasi sempre come un fulmine a ciel sereno: positivo. Quando il referto del tampone ci colpisce direttamente non c’è più tempo da perdere e non sono ammesse distrazioni. Ecco il percorso da seguire, con consigli e indicazioni che magari ci siamo già sentiti ripetere altre volte, ma che è meglio avere ben chiari quando nel vortice del contagio finiamo proprio noi. Queste le regole e le raccomandazioni da rispettare.
Aggiornamento delle 10.30. Comunicazione e share: ecco quanto sono coerenti i virologi. Troppe informazioni sul Covid e spesso contraddittorie tra loro, nonostante siano state espresse da fonti "autorevoli". È quanto emerge da un’indagine di Reputation Science - società che in Italia si occupa di analisi e gestione della reputazione - che ha analizzato le dichiarazioni di virologi, medici ed esperti dal 1 febbraio al 20 novembre di quest’anno. Ma quanto sono coerenti i virologi? La risposta in questo studio.
Aggiornamento delle 10. In Friuli Biofarma, università e ospedale si inventano il tampone salivare: ecco come funziona. Ora il tampone si fa con la saliva impiegando un numero di infermieri e medici inferiore a quello necessario per effettuare il più classico test nasofaringeo. Il segreto sta nella sostanza liquida messa a punto nello stabilimento della Biofarma, l’azienda di Mereto di Tomba.
Si tratta di una soluzione che consente di conservare e trasportare il campione che, in laboratorio, viene processato allo stesso modo dei tamponi nasofaringei. Sottoporsi al test è meno fastidioso proprio perché non richiede di ospitare, seppur per pochi secondi, lo scovolino in gola o nel naso. Ecco i particolari.
Aggiornamento delle 9. La suora, l'elettrotecnico e l'ex dipendente della Danieli: i volti e le storie delle ultime vittime del virus in provincia di Udine. Il bollettino di lunedì 30 novembre riporta il numero 21 alla voce decessi. Il Friuli piange altre ventuno persone, con i loro affetti e le loro storie. Di alcuni riportiamo il profilo e un ricordo. Lo trovate qui.
SULLO STESSO ARGOMENTO:
Aggiornamento delle 8.30. ospedali sotto pressione: ambulanze in fila e code per un posto letto al pronto soccorso. «La situazione è critica: appena una manciata di posti letto Covid disponibili e personale costantemente sotto pressione». Non usa giri di parole, il direttore generale dell’AsuFc Massimo Braganti. Va dritto al nodo, sottolineando come i reparti all’ospedale di Udine – e non solo – siano allo stremo, senza un sufficiente ricambio di medici e infermieri.
A confermarlo anche la serata di lunedì 30 novembre al pronto soccorso Covid, con il picco di una quarantina di pazienti tra quelli ancora da visitare e già visitati. E con «9 ambulanze in attesa per accettare i pazienti in pronto soccorso», come ha scritto su Fb la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro. Qui per approfondire.
Aggiornamento delle 8. Le regole anti Covid da seguire durante le festività. Le luci di Natale illuminano da giorni le vie di città e paesi. Mancano 24 giorni, la frenesia che anticipa le festività già si respira. Ma quest’anno la tradizione dovrà lasciare spazio alla precauzione. Non sarà come è sempre stato. Non ci saranno tavolate con i parenti e amici, niente messa di mezzanotte perché il coprifuoco imporrà di tornare a casa alle 22, anche a Capodanno.Niente festeggiamenti in piazza e nemmeno a casa: si potrà invitare solo i parenti stretti, massimo sei o otto. Ecco cosa si potrà fare o cosa sarà vietato.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto