Luna park a Udine, i giostrai: «Attrazzioni dentro la piazza e spazio anche alle auto»
UDINE. A Padova si accampano in Prato della Valle, a Gorizia occupano i giardini pubblici, a Trieste sono in centro città e allora perché in piazza Primo maggio, a Udine, le giostre non ci possono stare? Di più, la loro presenza dovrebbe essere un valore aggiunto per la città e un “assist” per i commercianti in centro.
Tutti dentro. Parte da questo assioma la proposta dei giostrai che sono pronti a discutere con l’amministrazione comunale e con i commercianti un piano per mettere d’accordo tutti. A illustrarlo è Johnny Medini. Incarna la quarta generazione di esercenti spettacoli viaggianti ed è rappresentante sindacale per la Cisl. «La mia famiglia è presente alla fiera di Santa Caterina sin da quando il luna park si organizzava a Pasian di Prato - esordisce Medini –. Poi siamo venuti in Primo maggio, dove da 19 anni partecipiamo alla Festa di primavera con gli autoscontri e un trenino. La chiusura al traffico della piazza non danneggia solo i commercianti, ma anche noi - aggiunge -. Però la soluzione c’è: perché non utilizzare l’anello di ghiaia per installare le attrazioni leggere? In questo modo, ottimizzando l’occupazione degli spazi sarebbe possibile addossare all’ellissi le attrazioni più ingombranti e lasciare aperto un cordone per la circolazione stradale recuperando anche alcuni stalli per la sosta dei veicoli. Noi saremmo disposti, se necessario, anche a fare qualche sacrificio e a rinunciare a qualche attrazione pur di riuscire a lavorare meglio».
Incassi dimezzati. Loro sono concordi nel denunciare una riduzione degli introiti da quando le attrazioni del luna park sono uscite dal Zàrdìn Grant. «Con la chiusura dell’anello al traffico per un mese è normale che i commercianti vedano meno clienti. Se la gente non trova parcheggio e non riesce ad avvicinarsi alla piazza non solo non entra nei negozi e nei locali ma nemmeno viene da noi – lamenta Cristina Giordano, da tre lustri alla Festa di primavera con il Mercatino dei dolci –. In questa situazione si riesce a lavorare con le attrazioni solo al fine settimana. Se poi come in questa edizione ci si mette il maltempo, allora non riusciamo nemmeno a coprire le spese». Al chiosco della Gasthaus, su un lembo della piazza, Silvana Cedolini sottolinea: «Durante la settimana il luna park non porta alcun maggiore introito alla nostra attività. Dunque, perché non riportare le giostre dentro la piazza com’era in origine?».
Mai sul prato. «Di rimettere sull’area verde giochi ed attrazioni non se ne parla» mette subito in chiaro Vincenzo Martines, vicesindaco con delega alle attività economiche. «Ben vengano però le proposte per ottimizzare la disposizione delle attrazioni - mette in chiaro -. Negli anni abbiamo cercato di alleggerire la proposta iniziale proprio per venire incontro alle esigenze dei commercianti. Con l’intervento della polizia municipale abbiamo liberato alcuni parcheggi e se c’è la disponibilità a ragionare su un piano alternativo, noi siamo disponibili». Una possibilità questa che trova d’accordo anche l’assessore Lorenzo Croattini: «Si tratta di mettersi attorno a un tavolo e ragionare su un miglioramento della soluzione adottata, che già ci ha permesso di mantenere aperto l’asse Nord-Sud e di liberare alcuni parcheggi a servizio del centro, anche se è vero che il blocco della viabilità lungo via Sant’Agostino può aver creato problemi ai commercianti di via Pracchiuso».
Lo stadio no. Su un punto i giostrai sono d’accordo: lo spostamento del luna park ai Rizzi non è fattibile. «Da quando ci hanno deportati là - sottolinea Marco Buzzacchi, rappresentante sindacale degli esercenti spettacoli viaggianti e gestore della Ruota panoramica – la fiera di Santa Caterina ha perso la sua essenza, e i nostri introiti sono crollati. Là riusciamo solo a coprire le spese. Si lavora al fine settimana – aggiunge Buzzacchi –. Dietro alle 52 attrazioni c’è una cinquantina di famiglie che deve guadagnarsi da vivere e, considerando che, in media, per gestire un’attrazione qui, spendiamo dai 2 ai 3 mila euro in un mese e lasciamo al Comune di Udine dai 50 ai 70 mila euro, chiediamo di poter lavorare al meglio».
Situazione esplosiva. «Se si fossero ascoltati prima i cittadini, i commercianti e i residenti, forse questa e altre situazioni di pesante declino in città non si sarebbero verificate». Il candidato sindaco Adriano Ioan ha effettuato, con il rappresentante e candidato Gianpaolo Izzo, un sopralluogo negli esercizi commerciali di Borgo Pracchiuso. «Un tempo era un borgo dinamico, vivace, costellato da gente e attività che andavano bene, oggi invece ridotto a piangere su entrate che languono e sul crollo di affari e l’assenza di persone che animano questa zona di Udine» commenta. Portando la sua solidarietà ai negozianti Ioan ha detto: «Si dovranno trovare adeguate forme di garanzia per salvaguardare gli esercenti del Borgo ed evitare ulteriori tracolli». E ha ricordato, «come da promessa dell’amministrazione comunale uscente, il luna park non avrebbe più dovuto essere ospitato in piazza Primo maggio dopo gli interventi di restyling, per non rovinare la piazza rinnovata. Ciò non è avvenuto».
@RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto