Lupi nel Pordenonese, ecco la mappa degli attacchi: nel 2024 sessanta animali uccisi

Venti richieste di indennizzo, quattro per cani. Per i tre morti assegnati dai 300 ai 500 euro

Nessun intervento di dissuasione sinora. In azione un altro branco nello Spilimberghese

Ilaria Purassanta
Un lupo nella Pedemontana
Un lupo nella Pedemontana

I lupi hanno ucciso sessanta animali, fra ovini, asini meticci e cani, in nove comuni del Friuli occidentale nel corso di quest’anno. I danni da predazione contemplano poi il ferimento di un asino a Budoia mentre un cane a Polcenigo e un ovino a Clauzetto risultano dispersi.

Al Servizio caccia e risorse ittiche della Regione sono pervenute complessivamente venti richieste di indennizzo per gli attacchi dei lupi in provincia di Pordenone. Dieci di queste sono già state liquidate, per poco più di complessivi 14 mila euro, ma l’esercizio finanziario è in chiusura. Fra le spese ammesse, anche le cure veterinarie e quelle legate allo smaltimento delle carcasse.

Nuovi attacchi dei lupi: azzannata una cagnolina e divorata una capra
I segni lasciati dalle fauci sulla cagnolina Lea. A destra un lupo immortalato da una fototrappola

In quattro casi sono stati chiesti indennizzi per animali da compagnia: tre cani uccisi e un disperso. A due proprietari di cani uccisi, uno a Caneva e l’altro a Polcenigo, sono stati riconosciuti 500 euro ciascuno, al terzo proprietario 300 euro, per un animale sbranato a Polcenigo.

Sei istanze di indennizzo hanno riguardato equidi, nove sono state inviate per ovini, una per un bovino. I lupi hanno colpito a Budoia, uccidendo sei asini meticci a Casera Val di Lama e Malga Campo, in un’area non dotata di sistemi di prevenzione.

Ventitrè pecore sono state sbranate a Cimolais in un unico attacco. In un secondo raid, sempre a Cimolais, sono stati uccisi altri otto ovini.

A Clauzetto si sono registrate quattro incursioni dei lupi. A farne le spese quindici ovini. Tre cani sono stati presi di mira a Polcenigo. A Tramonti di Sopra si contano due pecore divorate, a Tramonti di Sotto e Vito d’Asio una. A Meduno i lupi hanno alzato la posta, sbranando un bovino.

Segugio sbranato dai lupi durante una battuta di caccia tra Travesio e Castelnovo
Cani da caccia durante una battuta

La Direzione centrale risorse agroalimentari forestali e ittiche della Regione, con il servizio biodiversità, monitora la situazione, tramite l’équipe dell’università di Udine diretta dal professor Stefano Filacorda e le stazioni del corpo forestale.

Dal servizio regionale Gestione grandi carnivori e Osservatorio biodiversità fanno sapere che il fenomeno delle predazioni su cani da compagnia pare essersi fortemente ridimensionato nei mesi autunnali e che solo recentemente sono stati documentati alcuni casi. «Non si sono verificate quindi situazioni per cui sia stato reputato opportuno valutare interventi di dissuasione» precisano dalla Regione.

Se però nei mesi estivi gli episodi avevano interessato la Pedemontana fra Fontanafredda, Polcenigo e Caneva, gli attacchi più recenti, a due segugi durante le battute di caccia fra Castelnovo del Friuli e Clauzetto e a una cagnolina davanti all’uscio di casa a Tramonti di Sopra sono invece avvenuti nello Spilimberghese.

Gli esperti ipotizzano che a muoversi, in questi territori, sia un branco diverso rispetto a quello che invece è stanziale in Pedemontana. A questo secondo branco, che attualmente non ha più attaccato cani, appartiene Andrea, l’esemplare di lupo al quale l’équipe di Filacorda è riuscita a far indossare il collare gps. A febbraio ripartiranno i tentativi di cattura: più esemplari con il collare consentiranno di monitorare meglio gli spostamenti.

«Circa eventuali abbattimenti di lupo, al momento – precisano dalla Regione – il quadro normativo vigente ammette la rimozione solo nel caso non esista “un’altra soluzione valida”, condizione difficilmente dimostrabile con riferimento alle buone pratiche per la corretta gestione degli animali da compagnia». 

 

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