Lutto a Forgaria: è morto Mario De Franceschi, medico e riferimento per la comunità

FORGARIA. La comunità di Forgaria è in lutto per la scomparsa del dottor Mario De Franceschi, per quasi un quarantennio medico di base del paese, morto ieri a 91 anni. Originario di Cercivento, dopo aver lavorato negli ospedali di Udine e di San Daniele, nel settembre del 1960 si trasferì a Forgaria, dove aprì l’ambulatorio diventando un riferimento per la comunità.
Lo fu anche nei drammatici anni del terremoto. Proprio per i meriti dimostrati in quel frangente, nel 1980 è stato nominato Cavaliere della Repubblica dal presidente Sandro Pertini. Una “vocazione”, la sua, che era maturata molto presto, come lui stesso ammetteva. «Da quando ho finito le elementari ho sempre pensato di fare il medico» raccontava. Probabilmente, aveva ereditato la passione per la medicina dal bisnonno materno, che pure era medico chirurgo.
Ultimate le scuole elementari, nel 1939 aveva iniziato l’Avviamento, e dopo un triennio a Tolmezzo, aveva studiato per cinque anni al collegio Don Bosco a Pordenone, laureandosi a 25 anni in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova. Dopo aver prestato servizio come medico volontario per un anno nell’ospedale di Udine nel reparto di Medicina sotto la guida del dottor Gherardini, aveva svolto il servizio di leva come ufficiale medico fra gli alpini della Brigata Julia. Successivamente, dal 1956 al 1960, aveva inoltre lavorato nell’ospedale di San Daniele nel reparto di Medicina.
Fu dopo aver vinto un concorso che arrivò a Forgaria, nel settembre del 1960, per fare il medico condotto e vi si stabilì assieme alla moglie Maria Grazia Giassi e la figlia Paola, ancora in fasce; poco dopo, la famiglia crebbe con la nascita del secondogenito Stefano. Si stabilirono in un appartamento sopra il bar Centrale, l’ambulatorio era dietro lo stesso stabile. Il Comune, a quel tempo, contava 2.600 abitanti e De Franceschi era l’unico medico condotto, con funzioni di ufficiale sanitario. Nel 1967 fu uno dei fondatori, assieme ad altri concittadini, della locale sezione dei donatori di sangue, una realtà cui è sempre rimasto legato.
«Disponibile, competente anche se a tratti schiettamente ruvido, come tanti carnici – racconta il sindaco Marco Chiapolino – nel tempo, De Franceschi è diventato un riferimento importante per tutta la comunità, soprattutto nel drammatico periodo del terremoto». Proprio per l’attività prestata in quel difficile frangente, che lo vide accertare la morte di oltre una sessantina di concittadini, arrivò la nomina a Cavaliere della Repubblica. In quiescenza dal 1998, la sua vita è quindi gravitata intorno alla famiglia.
Dieci anni fa il grave lutto che lo ha colpito con la scomparsa della moglie Maria Grazia Giassi, stimata preside delle scuole medie a Forgaria cui l’amministrazione comunale ha intitolato la biblioteca civica. A esprimere il cordoglio della comunità per la scomparsa del dottor De Franceschi è il sindaco Marco Chiapolino che segnala come per tanto tempo a lui abbiano continuato a far riferimento per un consiglio o un aiuto tanti concittadini, anche dopo che lasciò il servizio per la quiescenza.
I figli lo ricordano come persona spontanea, diretta, genuina, apparentemente spigolosa, ma di grande generosità. In seguito a una caduta risalente a qualche settimana fa, era stato ricoverato in ospedale, un trauma che aveva aggravato le sue condizioni di salute. È morto alle prime ore di ieri nella sua abitazione, circondato dall’affetto dei familiari. I funerali si terranno in forma strettamente privata come dalle vigenti disposizioni in materia di sicurezza. La tumulazione avverrà nel cimitero di Forgaria.
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