Lutto a Nimis, addio a don Ferlizza

Domani, alle 15, i funerali a Carlino dove era stato parroco negli ultimi dieci anni

NIMIS. Lutto nella Chiesa friulana per la scomparsa, a causa dell’aggravarsi della malattia, di don Agostino Ferlizza, originario di Nimis ma parroco di Carlino per quasi un decennio, fino al 2011, quando lasciò l’incarico proprio a causa del suo stato di salute. Nella località della Bassa il sacerdote era molto stimato per il suo impegno e anche per aver dato impulso alla sagra “Dentro io sono abile” volta all’integrazione delle persone diversamente abili.

Don Ferlizza, che ha trascorso gli ultimi tempi alla Fraternitas di Udine, riposerà nel cimitero di Carlino, ma era nato a Vallemontana nel 1937. E a Nimis abitano ancora le sorelle Lucia e Liana. Il parroco, monsignor Rizieri De Tina, lo ricorda con parole di stima: «Era un prete semplice, buono, un tipico prete dei nostri paesi senza tante complicazioni, concreto, alla mano. Le cose più belle non sono complicate».

Un ricordo anche da un ex compagno di scuola, monsignor Ariedo Jogna, arciprete di Tricesimo: «Era un tipo meticoloso, preciso, volonteroso nel compiere bene i propri doveri. Riservato, costante, coerente e serio nel suo impegno». E quello del sacerdote è stato un lungo percorso di fede. «E’ stato ordinato un anno prima di me – ricorda ancora don Ariedo - il 29 giugno del 1962 nel duomo di Udine dall’arcivescovo Giuseppe Zaffonato». Dopo l’ordinazione, don Agostino fu cappellano prima all’Istituto orfani di Rubignacco e, quindi, a Venzone; poi divenne parroco di Corno di Rosazzo e Sant’Andrat del Judrio (incarico che ricoprì dal ’72 al ’97), e successivamente a Pontebba e Dogna, dove rimase fino al 2001, quando giunse a Carlino.

Sabato è stato recitato il rosario nelle chiese di Vallemontana e di Nimis, mentre oggi, alle 17, la salma di don Ferlizza arriverà nella chiesa di Carlino e qui i parrocchiani potranno salutarlo fino alle 22. I funerali sono fissati invece per domani, alle 15.30, nella stessa parrocchiale che lo ebbe apprezzato pastore per dieci anni, tanto da diventare questa terra anche la sua ultima dimora.

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