M5S: «Troppi poveri, modificare la Tari»
SACILE. Cambiare il regolamento comunale per il servizio e l’applicazione della tassa sui rifiuti (Tari): questa la richiesta che il capogruppo del M5S Gianfranco Zuzzi ha presentato al sindaco Roberto Ceraolo e alla giunta.
Le modifiche proposte prevedono riduzioni ed esenzioni dal pagamento della tassa. L’iniziativa è stata promossa visto lo scenario di povertà e marginalità che, complice la crisi economica che non accenna a diminuire, non accenna a ridursi con sempre più persone in difficoltà che rischiano l’emarginazione.
«Persone – spiega Zuzzi – che mentre un tempo riuscivano a sbarcare il lunario con le proprie forze adesso hanno bisogno di aiuto. E’ il caso di pensionati, disoccupati, separati con figli minori. A questi si aggiungono i casi di persone che, per vari motivi, non vivono per lunghi periodi negli immobili di residenza e quindi non producono rifiuti. Di qui la richiesta all’amministrazione comunale di valutare la possibilità di garantire un aiuto e uno sgravio, anche se di ridotta entità, a varie categorie sociali del territorio».
Le esenzioni. Sono previste per i genitori separati o divorziati con figli minori a carico con reddito annuo netto non superiore a ottomila euro nonché per le persone che svolgono servizio di volontariato fuori del Comune di residenza nel caso di degenze o ricoveri presso case di cura o di riposo, comunità di recupero, centri socio-educativi, istituti penitenziari per un periodo di assenza non inferiore ai 10 mesi a condizione che l’assenza di adeguatamente documentata.
Le riduzioni. Sono previste nella misura del 30 e del 50%. Quella che prevede la riduzione della tassa a metà è riservata ai cittadini che si trovano in situazione di particolare disagio economico e sociale, che non fruiscono di assistenza continuativa del Comune e che si impegnano a compensare la riduzione con il cosiddetto baratto amministrativo.
Tassa ridotta della metà per un periodo di due anni anche per gli imprenditori che intendono utilizzare locali sfitti da almeno tre anni.
Questo allo scopo di incentivare le attività economiche del territorio. La riduzione del 30% è pensata per i nuclei di uno o due pensionati, residenti, di età superiore ai 65 anni, che percepiscono un reddito annuo netto per nucleo familiare non superiore rispettivamente a 8 mila e 15 mila euro.
Stessa agevolazione per i contribuenti nel cui nucleo anagrafico risultino portatori di handicap grave certificato e che percepiscano un reddito familiare annuo netto non superiore a 15 mila euro.
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