Malignani, boom di iscritti il biennio costretto a trasferirsi

L’Isis di Udine a rotazione sposterà 16 classi a Sant’Osvaldo. Malumore delle famiglie. E intanto fa discutere il contributo volontario fissato adesso in 145 euro
Udine 29 Giugno 2012 esterni malignani Copyright Petrussi Foto Press Turco
Udine 29 Giugno 2012 esterni malignani Copyright Petrussi Foto Press Turco

UDINE. Molti studenti e poco spazio. È il rompicapo con cui i presidi di Udine devono fare i conti in questi giorni. Le immatricolazioni restituiscono il grado di fiducia delle famiglie, ma costringono i dirigenti a cercare aule. È già successo con l’Educandato Uccellis e con l’Isis Percoto. Ma ora tocca all’Isis Malignani: dal prossimo anno il biennio si trasferisce, a rotazione, in via Zugliano a Sant’Osvaldo. «Sin dall’anno scorso sapevamo che qualora il Malignani avesse mantenuto il trend di iscrizioni non avremmo potuto accogliere tutti gli studenti», spiega la dirigente Ester Iannis. E per l’anno scolastico 2013/2014 le prime classi saranno 26 (20 al tecnico industriale e 6 al liceo scientifico tecnologico), esattamente come l’anno scorso.

La risposta è a portata di mano, ma il malumore delle famiglie è quasi scontato. Perché a Sant’Osvaldo sono otto le aule lasciate libere dall’Uccellis da qualche mese. «Sono molto grandi e hanno la disponibilità della palestra, altro punto dolente nella sede di viale Leonardo da Vinci», sottolinea Iannis. A preoccupare mamme e papà sono gli spostamenti. «Abbiamo già fatto gli incontri con la Saf – assicura la dirigente –. Esiste una corsa che fa tappa proprio davanti alla scuola intorno alle 8 e alle 13. In più, a distanza di pochi metri, passa la linea 3».

Insomma, un piccolo sforzo da condividere a rotazione con tutti i compagni, che però sarà ripagato. «Ho già dato disposizione di acquistare un computer per ciascuna aula più un videoproiettore – rivela Iannis –. Nella sede di via Zugliano c’è anche un laboratorio di informatica a disposizione degli studenti. Tutte le altre attività di laboratorio, invece, saranno svolte nella sede principale».

A trasferirsi saranno 16 classi, se sarà scelta la scansione su tre giornate, o al massimo 24. In ogni caso, «tutti gli studenti frequenteranno anche il centro studi, perché è giusto dare le medesime possibilità». I malumori dei genitori non si sono fatti attendere. Peggiorati dalla richiesta del “contributo volontario”, l’obolo che le scuole chiedono all’atto dell’iscrizione per far fronte alle spese. Il consiglio di istituto ha recentemente votato l’aumento, portando il contributo a 145 euro. E la dirigente ha scritto una lettera alle famiglie per spiegare «che per mantenere qualità e ricchezza dell’offerta formativa servono risorse aggiuntive rispetto a quelle di Stato ed enti locali. Le attrezzature di laboratori e officine devono essere integrate, rinnovate e manutenute».

Nel tourbillon delle scuole sovraffollate entrano, come detto, Uccellis e Percoto. L’Educandato è al centro di una serie di questioni: da un lato le iscrizioni, dall’altro un cantiere congelato nel chiostro che si affaccia su via Giovanni da Udine. A tappare la falla è la Provincia che anche per il prossimo anno conferma la sede di via Sella (l’ex Volta). Da gennaio l’affitto è costato all’ente 100 mila euro. Ma difficoltà sono all’orizzonte anche in via Diaz. Negli spazi dell’ex provveditorato, l’Uccellis ha ricavato alcune aule, ma l’opera di sistemazione probabilmente costringerà la dirigente Maria Letizia Burtulo a un piano “b”. A risolvere i problemi del Percoto ha invece pensato il Comune. Nonostante la responsabilità dell’edilizia scolastica ricada su palazzo Belgrado, è stata privilegiata la continuità. Le aule rimaste vuote dopo il restauro dell’edificio di piazza Garibaldi saranno occupate dalle classi del liceo musicale. La Manzoni, infatti, è l’unica scuola secondaria di primo grado in città a indirizzo musicale.

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