Maltempo, danni alla foresta dei violini in Val Saisera

Malborghetto: da lì si ricava il legno per realizzare gli Stradivari. L’assessore regionale Gibelli: «Gli abeti di risonanza sopravvissuti ora devono essere tutelati da un rischio idrogeologico aggravato dai tantissimi alberi caduti nei giorni scorsi»

UDINE. Dopo quella in Val di Fiemme, in Trentino Alto Adige, anche la seconda foresta per importanza per la presenza di abeti rossi dai quali si ricava il legno per realizzare gli Stradivari, ha subito gravissimi danni.

Si tratta della Val Saisera, una foresta in frazione di Valbruna Malborghetto, nella zona di Tarvisio, vicina al confine con l'Austria. Lo rende noto Aigae, Guide ambientali escursionistiche, per bocca del rappresentante Fvg, Franco Polo.

Polo ha specificato che, mentre quella di Paneveggio in Trentino è stata distrutta dal maltempo, la foresta della Vai Saisera «è stata devastata per metà» e che questo comporterà «il rischio di un possibile pericolo idrogeologico».

Infatti, «quando nevicherà, in assenza di bosco, la neve più facilmente scivolare verso il basso». La Val Saisera «era l'estremo baluardo difensivo dell'Impero asburgico».

«Dagli abeti di risonanza di Malborghetto una nota armonica in prospettiva e una certezza, in perfetta sintonia con lo spirito che contraddistingue la nostra gente, che sceglierà di ripartire da quanto è rimasto piuttosto che soffermarsi su ciò che è stato distrutto».

Lo afferma l'assessore alla Cultura Fvg, Tiziana Gibelli, informata sui danni che il recente maltempo ha provocato anche alla foresta in Val Saisera, nel Tarvisiano, caratterizzata dalla presenza di molti abeti rossi dai quali si ricava il legno per realizzare i famosi violini Stradivari.

«Nel mare di disastri e situazioni drammatiche che hanno ferito il nostro territorio come non accadeva da decenni - dice Gibelli - possiamo trovare motivo di conforto proprio da quegli abeti di risonanza sopravvissuti in Val Saisera e che ora devono essere tutelati da un rischio idrogeologico aggravato dai tantissimi alberi caduti nei giorni scorsi.

Ci si deve impegnare - conclude l'assessore - affinché non si interrompa la grande tradizione di eccellenza della liuteria italiana che, oltreché dalla Val di Fiemme, proprio dalla Val Saisera è partita e si è consolidata nei secoli».
 

Argomenti:alluvione 2018

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto