Maltempo, distrutte decine di raccolti: l’agricoltura è al tappeto

Colpite oltre 300 aziende con perdite fino all’80% nelle piantagioni di mais. Batosta per la viticoltura alla vigilia della vendemmia. Allevatori senza corrente

UDINE. Tetti di capannoni divelti, vigneti abbattuti dalla forza del vento, interi pioppeti caduti a terra e piantagioni di mais devastate. Anche i settori dell’agricoltura e dell’allevamento devono fare i conti con ingenti danni a causa della tempesta che giovedì pomeriggio si è abbattuta sul Friuli.



Copagri e Fedagri, le due associazioni di categoria, chiedono che la Regione si attivi per chiedere lo stato di calamità naturale al ministero delle Politiche Agricole. «Abbiamo circa 300 aziende agricole in ginocchio in tutto il Friuli, da Tolmezzo a Rivignano Teor fino a San Daniele, Buja, Codroipo, Porpetto e Varmo» dice il presidente di Copagri, Valentino Targato. «Le più colpite – dichiara il numero uno del consorzio – sono le piantagioni di mais con perdite di raccolto che in alcuni casi vengono stimate già pari all’80%.

Queste ultime, assieme alla soia, sono state già prima vittime della siccità e poi hanno avuto il colpo di grazia con il terrificante evento atmosferico di giovedì. Si segnalano inoltre danni ai vigneti, con interi filari a terra, e anche ai produttori di latte. Molti allevatori in assenza della corrente elettrica hanno dovuto buttare via il prodotto di un’intera giornata di lavoro. Infine i pioppeti. Soprattutto nella zona di Pocenia e Porpetto si segnalano ettari su ettari caduti a terra». «Speriamo – conclude Targato – che la Regione si attivi in tempi celeri. Il Veneto sta pensando di chiedere lo stato di calamità; anche diversi nostri sindaci con i quali siamo in contatto continuo stanno inoltrando la stessa richiesta».

Il maltempo ha spazzato interi raccolti. In località Pieve di Rosa a Camino al Tagliamento in un terreno sono state abbattuti 15 ettari di vigneto. «Nella sola zona del Sanvitese – informa Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri Fvg – sono stati sradicati circa 8 mila pali di vigne (come si vede nelle foto di Gianni Pignat scattate a Castions di Zoppola). Un disastro senza precedenti. Le aree più coinvolte sono state lo spilimberghese e la Bassa friulana».

«Dobbiamo ormai abituarci a questi eventi atmosferici. Stipulare polizze assicurative è diventata una prassi. Peccato che l’Agea, ci metta del suo per vanificare questi aiuti», conclude Giacomello con tono polemico. Preoccupazione arriva anche dal presidente di Coldiretti Fvg, Dario Ermacora. Il Friuli orientale è uscito quasi indenne dalla tromba d’aria, ma deve ancora leccarsi le ferite dopo la grandinata di domenica. C’è chi ha lamentato nei giorni scorsi perdite pari al 50%. «Questa condizione di afa e caldo tropicale non ci lascia tranquilli. Temiamo un ritorno delle precipitazioni – commenta Ermacora –. Purtroppo ci troviamo in una condizione di totale impotenza». Dagli agricoltori, infine, agli allevatori. Danni a stalle si segnalano a Moruzzo, Mereto di Tomba, Mortegliano e Lestizza. «C’è chi – dice Andrea Lugo, direttore dell’associazione allevatori Fvg – ha dovuto impiegare gruppi elettrogeni per consentire la mungitura delle mucche. Chi, invece, si è ritrovato con i tetti dei capannoni divelti».

(ha collaborato Francesca Artico)
 

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