Maltempo in Friuli, un conto da cento milioni

Stima dei danni in corso, ancora utenze Enel disabilitate dopo 30 ore. La Regione ha decretato lo stato di emergenza per avere i fondi necessari per i primi interventi di pubblica sicurezza
Udine 11 Agosto 2017 parco via san daniele Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
Udine 11 Agosto 2017 parco via san daniele Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo

UDINE. Il giorno dopo è quello della conta dei danni che rischia di essere parecchio salato visto che da fonti regionali – ma il calcolo è ancora in corso e per i numeri precisi bisognerà attendere qualche giorno vista l’ampiezza della fascia di Friuli su cui si è scatenato il maltempo giovedì pomeriggio – si parla di un ammontare che potrebbe raggiungere i 100 milioni di euro. La Regione, intanto, ha già dichiarato lo stato di emergenza per consentire l’avvio degli interventi urgenti, per i quali è a disposizione un fondo speciale regionale. Si partirà dalla sistemazione della viabilità e dalla proprietà comunali, mentre per quanto riguarda i danni subiti da imprese e privati bisognerà muoversi, come prevede la legge, assieme al Dipartimento nazionale della Protezione civile.

**aggiornamento utenze senza elettricità: alle 11.54 sono scesi a qualche centinaia gli utenti per i quali è in corso la finalizzazione delle attività di ripristino del servizio

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Conto salato

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I singoli municipi stanno inviando a Trieste la prima stima dei danni subiti nei propri territori per cui per la definizione, completa, dell’ammontare di risorse necessarie bisognerà attendere. Considerato, però, come il maltempo abbia sferzato la bellezza di 140 Comuni – quindi i due terzi degli enti locali del Fvg – e che nella sola San Vito al Tagliamento il conto sia pari ad almeno 10 milioni di euro, bene si capisce perché dalla Regione si spieghi come sia «molto probabile che le decine di milioni di euro di danneggiamenti si trasformino in oltre un centinaio».

Stato di emergenza

Venerdì mattina, intanto, La presidente Debora Serracchiani ha firmato il decreto che dichiara lo stato d’emergenza sul territorio regionale per consentire di predisporre interventi urgenti e indispensabili per la salvaguardia della pubblica incolumità. «Queste sono situazioni straordinarie e improvvise – ha detto la presidente, nel corso di un sopralluogo nelle zone di Udine maggiormente colpite dal maltempo – cui temo dovremmo abituarci. Lo stato di emergenza ci permetterà di intervenire, grazie al fondo speciale regionale che andremo a incrementare, per gli interventi più urgenti sulla viabilità, la pulizia delle strade e gli immobili di proprietà pubblica. Successivamente si aprirà il capitolo dei risarcimenti ai privati che dovrà anche tener conto delle disposizioni del Dipartimento nazionale della Protezione civile. Una quantificazione dei danni? Difficile in questo momento, ma certamente in una situazione eccezionale così improvvisa siamo stati molto fortunati a non dover contare nemmeno un ferito a differenza di quanto avvenuto, invece, in Veneto».

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Protezione civile

La giornata di venerdì 11 è stata caratterizzata dalla continua attività degli uomini della Protezione civile regionale. Durante la mattinata ha continuato a operare sul territorio per risolvere le criticità dovute ai numerosi alberi e ramaglie abbattuti e ripristinare le utenze elettriche intervenendo anche sulle strade che risultavano ancora bloccate come quella tra Paularo e Cason di Lanza in località Zermola e la strada regionale 646 per Uccea nel Comune di Lusevera verso il confine con la Slovenia. Un lavoro messo in atto grazie all’attività degli oltre 200 volontari dei gruppi locali di Protezione civile che hanno operato in 60 Comuni con le maggiori criticità che hanno riguardato il Comune di San Vito al Tagliamento, mentre la sala operativa regionale ha proseguito le operazioni di monitoraggio, di smistamento delle richieste di intervento e di coordinamento delle squadre.

Black out elettrici

Il problema principale, dal pomeriggio di giovedì fino alla serata di venerdì 11, ha riguardato soprattutto l’assenza di energia elettrica in ampie fette delle province di Udine e Pordenone. Giovedì, in particolare, quasi 100 mila persone risultavano con le utenze staccate. E-distribuzione (società del gruppo Enel) è intervenuta assieme alla imprese appaltatrici e i mezzi speciali per limitare i danni. Sono state attivate 350 persone tra operativi e tecnici cui se ne sono aggiunte un centinaio da imprese esterne prima di chiedere rinforzi provenienti anche da Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana. La ricognizione in elicottero dello stato delle linee elettriche aveva evidenziato danneggiamenti molto estesi su alcune linee di media tensione, con intere campate e pali a terra. Una situazione che in alcuni casi ha comportato tempi di ripristino superiori rispetto a quanto inizialmente previsto. L’intervento di e-distribuzione – cui sono arrivati i ringraziamenti dell’assessore regionale Sara Vito che ha ricordato il protocollo per le emergenze siglato da Regione ed Enel lo scorso anno – ha ridotto a 18 mila le utenze prive di rete elettrica in mattinata. Un dato sceso a 10 mila unità attorno all’ora di pranzo e a 4.500 in tarda serata. I circa 500 tra tecnici e operativi dell’azienda del gruppo Enel, hanno operato per la riparazione delle linee oppure l’installazione di gruppi elettrogeni per cercare di ovviare alle situazioni più urgenti e delicate.

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Sindacati all’attacco

L’intervento di Enel, però, non è bastato a tenere a bada le polemiche con i sindacati del Fvg che si sono scagliati contro le politiche della società dopo i danni causati dal maltempo in tutto il Friuli. «Sono stati numerosi i guasti che hanno coinvolto la rete elettrica regionale in questi giorni ed e-distribuzione – scrivono in una nota i rappresentanti di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil – si trincea dicendo che questa situazione è dovuta ad “eventi meteo eccezionali”, ma non è eccezionale che in estate ci possano essere dei fortunali. Quello che e-distribuzione non dice è che in questa regione il gruppo Enel ha tagliato radicalmente il numero degli organici, quasi dimezzandoli nel giro di pochi anni e ora non sono sufficienti nemmeno a gestire le ordinarie attività quotidiane. A questo si deve aggiungere anche la scarsità di mezzi, dotazioni e materiali per gestire questo tipo di emergenze, dovuto al processo di razionalizzazione e risparmi non consoni per la gestione di un servizio pubblico essenziale come è la distribuzione di energia elettrica». I sindacati, quindi, entrano nel dettaglio delle problematiche. «Non è sostenibile – continuano infatti – che aree vaste quanto metà della provincia di Udine siano presidiate da sole 5 persone reperibili (quindi un operatore ogni 600 kmq) o un’area che va da Erto e Casso fino a Forgaria con appena 3 operatori. È da almeno cinque anni che facciamo presente che questa situazione è diventata insostenibile per la nostra regione e per il personale occupato che vi opera con abnegazione, spirito di sacrificio in un’azienda ormai distante anni luce dal territorio. Manutenzioni e investimenti in Fvg si fanno con il contagocce e al primo temporale la rete elettrica, in gran parte ricostruita fra gli anni ’80 e ’90, non sostiene più le sollecitazioni. Servono investimenti e assunzioni per garantire il giusto presidio della rete e la qualità del servizio che questa regione ha sempre avuto ai massimi livelli».

AcegasApsAmga

Giornata impegnativa, infine, anche quella per AcegasApsAmga con oltre 50 segnalazioni da tutto il Friuli. A causa del temporale sono stati divelti pali, lesionati impianti semaforici e reso pericolanti alcuni corpi illuminanti. Per riuscire a garantire la gestione di tutte le segnalazioni, la multiutility ha attivato le squadre di reperibilità, triplicandole. Gli addetti hanno lavorato fino a oltre mezzanotte per mettere in sicurezza entro le situazioni più pericolose calendarizzando gli altri interventi sulla base dei rischi per la sicurezza.

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