Maltempo, parla l'esperto: necessario vigilare sui cambiamenti climatici e sul consumo di suolo

Gianni Menchini: i sistemi di previsione meteo e allerta ci aiutano nella prevenzione. Norme per la gestione del territorio emanate in regime di eccezionalità
ANTEPRIMA Marano 27-01-2010 firma pescatori
ANTEPRIMA Marano 27-01-2010 firma pescatori

UDINE. Come, già accaduto in Friuli Venezia Giulia alcuni decenni orsono, proprio in occasione delle ricorrenze “dei Santi e dei morti”, da sabato 27 ottobre si registrano abbondanti precipitazioni in montagna, come in pianura e sulla costa, accompagnate anche da sfavorevoli condizioni di vento molto forte.

A oltre 50 anni dall’alluvione del fiume Tagliamento, del 1966, oggi, però, i sistemi di previsione meteo e di allerta ci supportano in tempo reale e ci consentono una gestione attenta del rischio geologico (sostanzialmente franosità) e del rischio idraulico (sostanzialmente esondazione).

È oggettivo che nel tempo si sia lavorato adeguatamente sul piano delle strumentazioni e dotazioni tecnologiche, della modellistica dei fenomeni naturali, delle diffusione delle relative informazioni.

Va evidenziato che la gestione del territorio è scandita da norme di legge di settore troppo spesso emanate per esigenze di emergenza, che tali non sarebbero se le condizioni di interferenza tra aree insediate e fenomeni naturali fossero sempre affrontate per tempo; nonostante ciò si è registrata negli ultimi 20 anni, dopo i tragici eventi delle colate detritiche di Sarno nel 1998, una significativa risposta di sistema, che ha ridefinito obiettivi e strutture organizzative per far fronte ai problemi del dissesto idrogeologico.

Datano in questo intervallo temporale i “piani di assetto idrogeologico” dei bacini nazionali come di quelli regionali, i quali mappano e normano le aree interessate. Molto si è fatto sul piano della localizzazione e conoscenza dei fenomeni, anche nel territorio di questa regione che, già a partire dal dopo terremoto, aveva imparato a verificare le scelte di destinazione d’uso degli strumenti urbanistici comunali, riguardo l’evoluzione e gli effetti dei fenomeni geonaturali, prima di certificare la compatibilità degli insediamenti.

Da tempo, infatti, i momenti di “verifica geologica” riguardano gli effetti di “area vasta” come di “sito”, oltre che nei confronti degli strumenti urbanisti comunali, anche dei piani di protezione civile, e della realizzazione di insediamenti sia residenziali che produttivi.

Quanto di buono è stato fatto, però, è condizione necessaria, ma non sufficiente, per mantenere in sicurezza il territorio insediato e le infrastrutture; questo perché la nostra regione, come il resto del paese, deve attrezzarsi, anche, di fronte ai cambiamenti climatici in atto e al consumo di suolo (il Fvg è una delle regioni italiane a maggior consumo), che penalizzano le condizioni di deflusso idrico e di trasporto solido, dei corsi d’acqua, come di drenaggio delle aree urbanizzate.

Infine, i fenomeni geonaturali si sviluppano in misura importante anche riguardo la dimensione tempo, con dinamiche sempre attive, di carattere sismico, come di gravità ed erosione, capaci di produrre modifiche morfologiche locali significative, nel lungo ma anche nel brevissimo tempo di un singolo evento. È sempre attuale e prioritario aumentare l’obiettivo della prevenzione degli effetti che queste componenti producono.

Essa va ottimizzata, come va potenziata la capacità di presidio locale del territorio da questi fenomeni, dotando le amministrazioni locali di figure professionali di stabile riferimento tecnico geologico, di cui oggi ne sono prive.

(*geologo)





 

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