Maltempo: Tarvisio senza luce, a rischio le scuole FOTO - VIDEO - La valanga sullo Zoncolan

Si lavora per porre rimedio ai danni e per quantificarli. In un mese le precipitazioni di sei. Alcune strade restano chiuse. Le falde sono salite molto e preoccupano. Riaperta la strada da Chiusaforte a Sella Nevea. Vertice su Tarvisio tra Panontin e il sindaco Carlantoni

UDINE. Anche stamattina c’è stata una tregua sul fronte del maltempo, così nelle località colpite dall’eccezionale ondata di precipitazioni si è potuto lavorare per cercare di porre rimedio ai danni e a quantificarli.

Incrociando le dita il peggio dovrebbe essere passato, lo si puo dire corroborati dalle previsioni dell’Osmer Arpa.

C'è l'incognita gelo, come prova quanto sta succedendo in Slovenia, ma anche in Alta val Torre dove ci sono casi di galaverna e gelicidio.

Un segnale? Alle 14 finirà l'isolamento di Sella Nevea. Grazie al lavoro della ditta Martina, la strada della val Raccolana sarà riaperta. L'ordinanza è stata firmata dal sindaco di Chiusaforte, Luigi Marcon.

Per contro le scuole sono state riaperte oggi a Tarvisio, ma domani saranno richiuse, per problemi di continuità energetica, ovvero l'elettricità va e viene.

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Resta invece ancora chiusa la strada che dalla località sciistica raggiunge Cave del Predil, sempre per pericolo di valanghe e per la tanta neve presente sulla carreggiata.

Le precipitazioni di sei mesi

L’intensità non sarà da record, ma la quantità sì: in un mese a Pordenone è caduta – millimetro più millimetro meno – la pioggia di sei mesi. Figuriamoci quindi nelle zone più colpite, non che il capoluogo della Destra Tagliamento sia uscito indenne. E il record, se le previsioni rimarranno tali, potrebbe essere ulteriormente superato.

A spiegarlo è Andrea Brusadin, l’“uomo della pioggia” del Comune di Pordenone, il tecnico che ha il delicato compito di seguire in particolare la gestione delle idrovore. Funzionario tecnico idraulico, è un autentico appassionato della materia visto che ha anche un pluviometro privato con il quale confronta costantemente i risultati degli strumenti “istituzionali”, ovvero il pluviometro dell’Arpa (che si trova nella sede dell’agenzia in via Prasecco) e quello della Protezione civile regionale (allo stadio Bottecchia).

«In un anno in media cadono tra i 1.200 e i 1.300 millimetri di pioggia – spiega –. Da inizio gennaio a oggi il pluviometro dell’Arpa ha registrato 567 millimetri di pioggia. Il mio, che si trova a Pordenone sud, 638. Considerato che anche nel perimetro cittadino le piogge cadono con intensità diversa, possiamo dire a spanne che in questo primo mese dell’anno abbiamo registrato la pioggia di metà anno».

Scuole riaperte e ri-chiuse a Tarvisio

Hanno riaperto, a Tarvisio, le scuole dell’Istituto omnicomprensivo Bachman (ma i bambini di Cave non potranno raggiungere il capoluogo), si sta asportando la neve dalle strade per impedire altri blocchi di viabilità con l’arrivo della nuova nevicata e nelle frazioni sono raggiungibili anche i nuclei abitativi decentrati.

Nel pomeriggio, la nota del sindaco Carlantoni: "Sebbene le scuole del Comune di Tarvisio siano state regolarmente riaperte nella giornata odierna, i continui sbalzi di tensione e i blackout delle scorse notti hanno interrotto il funzionamento degli impianti di riscaldamento in alcune di esse.  Il problema riguarda la scuola dell’infanzia e la scuola primaria di Tarvisio Città”. Il sindaco Carlantoni ha aggiunto: “Sottolineo che il disservizio è dovuto alla continua caduta di piante sulla linea elettrica, che cedono sotto il peso della neve. Il gestore del servizio elettrico interviene comunque prontamente per rimuoverle”.

“Ho incontrato personalmente il Dirigente Scolastico Pasquariello” ha aggiunto l’Assessore Campana “e, accertata l’origine del problema dell’assenza di riscaldamento da parte dei tecnici, abbiamo convenuto che domani il Dirigente stesso, verificato il funzionamento degli impianti, deciderà se tenere aperte o meno le due scuole. I genitori degli alunni dovranno quindi verificare , domani mattina, quali decisioni siano state assunte in merito presso la Segreteria scolastica”.

Ieri s’è lavorato per fare cadere la neve dai tetti, in proposito per agevolare questa operazione delicata è rimasta chiusa una parte di via Dante a Tarvisio Basso.

Sta tornando gradualmente la normalità dopo i giorni delle grandi nevicate cominciate il 30 gennaio, anche se ci sono ancora alcuni disagi da sopportare. La caduta delle piante ha causato alcune interruzioni dell’erogazione dell’energia elettrica.

L’interruzione per più ore dell’altro giorno subita dai cittadini di Cave del Predil è stata risolta, come spiega il sindaco Renato Carlantoni, grazie all’allacciamento da parte dell’Idroelettrica Valcanale, gestore del servizio, al gruppo elettrogeno a servizio del Pozzo Clara, di proprietà del Comune e utilizzato dalla Società Cividale.

A proposito di linee elettriche, è doveroso riconoscere la preziosa collaborazione del Corpo forestale dello Stato che ha messo a disposizione il gatto delle nevi per il trasporto degli specialisti addetti a riparare i guasti sulle linee.

Si spala e si sgombrano le strade

La viabilità: rimane chiusa per pericolo di valanghe la statale 54 per Cave del Predil; idem il Passo del Predil e per lo stesso motivo è chiusa anche la provinciale dal lago di Cave a Sella Nevea.

Da mezzogiorno di ieri ha ripreso a nevicare aumentando di intensità verso sera. Sarà da attendere l’evolversi della perturbazione, comunque c’è la convinzione che il peggio dovrebbe essere passato.

«Se davvero arrivasse un ulteriore mezzo metro di neve torneremmo in un’inevitabile situazione di crisi – prevede Carlantoni – ma è stato fatto un gran lavoro, siamo riusciti a sgomberare gran parte degli accumuli di neve che erano presenti nella zona».

Anche ieri hanno pure operato una cinquantina di uomini tra volontari della Protezione civile locale, tre squadre di volontari del gruppo Ana di Udine, tre squadre di operai del Servizio gestione territorio rurale e irrigazione della Regione, i volontari del soccorso alpino e gli operai forestali, impegnati per liberare i cassonetti e il tetto della scuola dell’infanzia di Tarvisio Centrale e della scuola elementare di Camporosso.

I fiumi nel Pordenonese

Alle 20 di ieri il Noncello registrava quota 6,01 metri (ben lontano il valore massimo di 7,21 registrato tra sabato e domenica) rispetto a 6,61 della mezzanotte precedente. Calo costante durante tutto il giorno.

Il Meduna, sempre alle 20, misurava 17,43 rispetto ai 18,34 della mezzanotte, in calo, sebbene con qualche variazione, sull’ordine di pochi centimetri, a metà pomeriggio. Da mezzanotte alle 20, sono caduti 42 millimetri di pioggia a Barcis, 25 a Brugnera e Pordenone, 30 a San Vito al Tagliamento e 19 a Vivaro.

«Gli scarichi in montagna sono entro i limiti», chiude il conto della giornata l’assessore Flavio Moro. Tra domenica sera e lunedì Ponte Racli e Ravedis avevano scaricato moderatamente, proprio per non compromettere la situazione in pianura, invasi pronti per trattenere eventuali forti precipitazioni previste tra la serata e la notte.

Oggi non splende il sole (alcuni ironizzano sulla rete: «chi si ricorda com’è fatto?»), ma le piogge sono deboli, con il ritorno delle foschie notturne.

Idrovore in funzione

A Vallenoncello sono rimaste in funzione per tutta la notte le idrovore fisse e mobili: «Se piove, localmente i canali si ingrossano e finché il Noncello non torna sul livello normale è necessario travasare», rileva Flavio Moro.

In via precauzionale restano chiuse via del Molino, via Codafora, via del Passo, via Martiri Concordiesi, le prime due corsie del parcheggio Marcolin e il piano interrato (ieri senz’acqua) del parcheggio Rivierasca.

Da domani, la conta dei danni, o meglio, delle spese: per il solo Comune di Pordenone la prima stima arriva a 100 mila euro per macchinari e noleggio di attrezzature e carburante per le idrovore e ore lavorate dal personale. Una nota di colore: un trattore ha fuso il motore per “eccesso di utilizzo”.

Le falde si sono alzate e, anche ieri, i vigili del fuoco hanno operato a macchia di leopardo per svuotare cantine allagate. L’intervento più consistente al parcheggio interrato della Pam di viale Grigoletti, dove sono state attivate due idrovore in via continuativa.

Acqua anche nel parco Cimolai; a causa della pioggia ha ceduto un soffitto della libreria Giunti al Punto, che non ha comunque compromesso l’apertura.

Allagamenti anche tra Cordenons (via Livenza), Pasiano, Prata, Cordovado, Fontanafredda, Porcia, Pravisdomini e Valvasone. Chiusi i guadi, aperta dalle 9 alle 10 e dalle 15 alle 16, la comunale che porta a Casso, in Val Vajont, per pericolo slavine. Chiusa, invece, la provinciale 55 tra Pielungo e Pradis.

Medio Friuli in crisi

Codroipo sta vivendo una situazione. Il problema dell’innalzamento della falda continua a provocare disagi in numerose abitazioni e condomini.

«Si nota un miglioramento della situazione – ha affermato l’assessore Giancarlo Bianchini – solo quando smette di piovere. Poi purtroppo appena ricomincia si ritornano ad avere gli stessi problemi registrati durante tutto il fine settimana».

Ieri tra le zone più colpite c’era via XXIV maggio che si va ad aggiungere così a via Grovis, via Pordenone, via Isonzo, via San Daniele e via dei Platani. Impegnati senza sosta ormai da venerdì sera anche i Vigili del Fuoco della città.

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Diverse decine in questi giorni sono state le richieste di intervento sia nel capoluogo sia nelle frazioni. Al momento sono stati messi già in sicurezza gli edifici pubblici interessati dalle infiltrazioni e in particolare il palazzetto dello sport, i nuovi camerini del teatro Benois - De Cecco e i camerini all’auditorium comunale di via IV Novembre così come il vano ascensore del museo delle carrozze a San Martino, la biblioteca civica e alcuni scantinati dei condomini Ater.

L’acqua che sta mettendo in ginocchio tantissime abitazioni ed edifici pubblici proviene da sottoterra. «Il territorio e la rete fognaria hanno retto bene – ha affermato il sindaco Marchetti -, dobbiamo fare i conti con la falda. Si tratta di un evento eccezionale se si pensa che alcune infiltrazioni si sono verificate anche nella frazione di Rivolto, la più alta della città».

Altri comuni in allerta

Il capoluogo del Medio Friuli non è l’unico a dover fare i conti con il maltempo. Rimane sempre alto l’allarme anche nel Comune di Rivignano Teor. I volontari della Protezione civile, impegnati anche per far fronte all'emergenza a Codroipo, stanno continuando a monitorare e controllare l’intero territorio.

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Una decina gli allagamenti nelle cantine. Il fiume Stella e il suo affluente più grande, il Taglio, sono fuoriusciti in diversi punti.

Il Cormôr fa paura a Mortegliano

Diversi problemi ha creato il maltempo anche sul territorio comunale di Mortegliano; la preoccupazione maggiore per il Cormôr, in quel tratto canalizzato, che ha richiesto un intervento per favorire il deflusso nei pressi del nuovo ponte. Ma non sono mancati disagi in strada e scantinati allagati.

Riferisce il sindaco, Alberto Comand, che la Protezione civile coordinata da Germano Di Giusto è intervenuta per transennare la provinciale Mortegliano - Talmassons nel tratto che porta alla rotonda, istituendo un senso unico alternato per evitare incidenti.

L’intervento più consistente si è reso necessario al guado del Cormôr in via Lavoredo, dove grossi alberi sradicati nel tratto a monte di Pozzuolo e Campoformido erano stati trascinati dalla corrente impetuosa fino a trovare l’ostacolo appunto nella “rosta” di Mortegliano.

«Il Cormôr – spiega ancora Comand – è stato costantemente monitorato. Il ritorno di piena è stimato in 200 anni (è straripato in modo considerevole negli anni 20), ma l’urbanizzazione intensa a Udine e a nord della città, con cementificazione e consistenti immissioni, hanno aumentato considerevolmente le portate».

Il Cormôr, canalizzato a Mortegliano negli anni 50-60, non ha foce. In caso di pioggia eccezionale, sono aperte le paratie delle casse di espansione in territorio di Castions di Strada e di Talmassons, in modo che il torrente possa senza far danni raggiungere il canale scolmatore che porta le acque in laguna.

In questi giorni, sguardi preoccupati da chi passava in riva al torrente, molte le chiamate alla Pc e al municipio per conoscere il grado di rischio.

«Per fortuna – conclude il sindaco – la riduzione delle precipitazioni ha diminuito il pericolo». Disagi ci sono stati anche a Lavariano dove alcuni residenti hanno chiesto aiuto perché l’acqua si stava infiltrando nelle abitazioni: la squadra di Pc è stata impegnata nello svuotamento di alcune cantine.

 Panontin-Carlantoni, il punto su Tarvisio

L’Assessore alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, e il sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni,  a a Udine hanno fatto il punto sulla situazione del Tarvisiano dove, nonostante una lieve attenuazione dei fenomeni atmosferici, permane lo stato di emergenza.
Una situazione che potrebbe ulteriormente aggravarsi tra venerdì e domenica, quando si prevede l’arrivo di una nuova forte ondata di maltempo.
«Abbiamo definito i dettagli del piano di intervento della Protezione civile regionale a presidio del territorio nei prossimi giorni - ha spiegato Panontin - quando si prevedono forti nevicate in quota. Fin da questo pomeriggio - ha annunciato l’assessore - mettiamo a disposizione tre camion e due pale che lavoreranno di notte per rimuovere la grande quantità di neve accumulata e liberare tra oggi e domani almeno le strade principali».

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«Come è accaduto finora - ha aggiunto Panontin - saremo a fianco degli amministratori e dei cittadini in questo frangente che sta mettendo a dura prova le nostre capacità di resistenza».
Il sindaco di Tarvisio ha tenuto a sottolineare il prezioso aiuto di mezzi (imprese fornite di pale e camion) e uomini forniti dalla Protezione civile regionale negli ultimi giorni. Interventi che hanno permesso di allargare le strade, percorribili a una corsia, tra due muri di neve alta fino a due metri, e di rimuovere i tanti alberi caduti (più di un migliaio) con inevitabili interruzioni della viabilità statale e locale e blackout delle linee elettriche e telefoniche.
«Ho chiesto a Panontin - ha riportato Carlantoni - di continuare ad aiutarci a fronteggiare quest’emergenza così prolungata. Se domenica le previsioni saranno rispettate, serviranno tutti i mezzi e gli uomini disponibili».

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