"Mamma, mi fa male la testa". Poi la tragedia: bimbo muore a 5 anni

RIVIGNANO. Ha chiamato la mamma Jessica nel cuore della notte: «Mamma, ho tanto male alla testa». Poi ha perso conoscenza e non si è risvegliato. Mai più.
Non ce l’ha fatta il piccolo Massimo Gori, il bambino rivignanese di appena 5 anni stroncato da un’improvvisa emorragia cerebrale provocata da un aneurisma.
Stava bene Massimo. Sabato pomeriggio aveva partecipato insieme ai suoi compagni della scuola d’infanzia di Teor a uno spettacolo in auditorium. Aveva giocato con loro, come sempre, con il suo sorriso dolce che riempiva il cuore, con la sua contagiosa allegria.
Lui, «un bimbo meraviglioso», come lo ricordano le maestre d’asilo e la sua allenatrice di rugby, Susanna Greggio. La sera aveva cenato con la famiglia, desideroso di consegnare alla sua mamma il regalo che le aveva preparato per la festa di domenica. Sabato notte, verso l’una e mezza, Massimo si è però svegliato, lamentando un forte dolore alla testa. Poi la tragedia: la chiamata al 118, la corsa disperata in autoambulanza all’ospedale di Udine, l’operazione d’urgenza. Ma non c’è stato nulla da fare.

Nella tarda mattinata di ieri se n’è andato via per sempre, con un ultimo grande gesto di generosità. I genitori hanno infatti autorizzato l’espianto degli organi.
Amava il rugby Massimo. Giocava con l’Under 6 nella società OverbugLine di Codroipo. Indossava con orgoglio la maglia bordeaux della squadra e con entusiasmo aspettava il momento in cui avrebbe esordito nella categoria superiore. «Era davvero molto bravo», racconta Susanna, «partita dopo partita acquisiva sempre maggior sicurezza. Un bambino stupendo».
Trattiene a stento le lacrime. Difficile accettare tutto questo. Difficile pensare di non rivederlo più correre sul campo con la palla ovale in mano, felice. Il trofeo “Città di Codroipo”, che sarà disputato domenica 4 giugno, sarà dedicato proprio alla sua memoria.
Massimo frequentava la classe dei “grandi” all’asilo di Teor. «Il dolore è una cosa così forte e intima che non è il momento di parlare», si scusa la maestra Annetta Bertolini. «Posso solo dire che Massimo vivrà per sempre nel nostro cuore».
La voce si interrompe, il dolore prende il sopravvento. È il dolore di un’intera comunità, Rivignano piange. E si stringe ai genitori, Jessica ed Ermes, alla loro seconda figlia più piccola, ai nonni, a tutta la famiglia. E ci si chiede il perché. Domande che non trovano risposta. Che lasciano spazio al silenzio, alle lacrime che rigano i volti delle mamme e dei papà dei compagni di scuola. Tutti speravano che potesse farcela. Don Paolo Brida, domenica sera, durante la messa aveva invitato la comunità a pregare per Massimo.
I funerali del piccolo saranno celebrati giovedì, alle 16, nel duomo di Rivignano. Domani, sempre in duomo, alle 18.30 sarà recitato un rosario. E ora tutti se lo immaginano lassù, lui piccolo grande campione così orgoglioso della festa di compleanno che stava organizzando per il 25 maggio e per la quale stava già inviando gli inviti. Se lo immaginano a giocare a rugby con gli angeli e a correre tra le nuvole per segnare una meta.
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