Mamma scappa dalla guerra in Ucraina per partorire in Friuli: è nata Valeria, un fiocco rosa nel segno della speranza

Mamma e figlia sono state accolte dalla piccola comunità di Ruda

Elisa Michellut
Valeria assieme alla mamma Diana, in fuga dalla guerra in Ucraina
Valeria assieme alla mamma Diana, in fuga dalla guerra in Ucraina

RUDA. È nata all’ospedale San Polo di Monfalcone. L’ha data alla luce, nella notte tra mercoledì 13 e giovedì14 aprile, alle 4.30, mamma Diana, costretta a scappare dalla guerra in Ucraina, nonostante fosse incinta, per mettere al sicuro la bambina che portava in grembo.

Ha scelto il Friuli, Diana, per partorire la sua piccola Valeria, 3 chili e 440 grammi di dolcezza. Un simbolo di speranza, che per un attimo fa dimenticare la morte e la distruzione causate dalla guerra.

Diana, partita da Ternopil, città dell’Ucraina occidentale, lo scorso mese di marzo era stata accolta nel piccolo comune di Ruda, nella Bassa friulana, assieme ad altre tre mamme e a cinque bambini. Giorni di dolore e sofferenza, con la preoccupazione di vivere lontana dal padre di sua figlia, rimasto in Ucraina.

La storia
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Ora Diana stringe a sé la sua bimba e riesce a trovare la forza di sorridere, nonostante tutto. «Sono davvero grata al Comune di Ruda e a tutti i volontari, che mi hanno aiutata moltissimo da quando, a marzo, sono arrivata in Friuli – le parole commosse di Diana –. Ringrazio anche la signora Danila, che ci ha dato una casa in cui poter vivere».

La notizia della nascita di Valeria è arrivata ieri mattina, a Ruda, ed è stata accolta con particolare gioia. Il sindaco, Franco Lenarduzzi, non nasconde l’emozione. «Diamo il benvenuto al mondo a Valeria, la piccola bimba ucraina nata alle 4.30 all’ospedale di Monfalcone, scappata, assieme alla mamma, dalla guerra che sta colpendo ferocemente il suo Paese. Siamo felici per Diana e anche per Alessia, la nonna della piccola Valeria. Lo scorso 11 marzo, tre mamme erano state accolte a Ruda, assieme ai loro cinque bambini. La signora Alessia, di origini ucraine, per vent’anni ha lavorato prima a Ruda e poi a Perteole e da un paio d’anni risiede ad Aquileia. A marzo le sue due figlie e la nipote sono riuscite a raggiungerla. I mariti, purtroppo, sono ancora a Termopil, città dove la contraerea ucraina ha intercettato e distrutto un missile lanciato sulla città».

Dopo oltre cinquantasei ore di viaggio a bordo dei pullman disponibili e dopo un giorno passato nei campi profughi di confine, Diana e le altre tre mamme, stremate, sono arrivate in Italia, a Ruda. «Sono state ospitate – spiega il primo cittadino – dalla signora Danila Troncon, nella casa di famiglia, rimasta vuota dopo la scomparsa della madre, di cui Alessia si era occupata per tanti anni come badante. Danila, che vive a Roma, ha messo a loro disposizione tutta la sua casa. Un gesto bellissimo. Ringrazio di cuore la signora Troncon, che ha dimostrato, ancora una volta, la grande solidarietà che si sta generando in tutta la comunità. La neo mamma è stata seguita dal reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Monfalcone. Il direttore della struttura, il dottor Pierino Boschian Bailo, ha dato disposizioni per l’adeguata assistenza a Diana, che non parla la lingua italiana ma che comunica in inglese. Mamma e figlia sono seguite dal personale medico e paramedico. Croce Rossa italiana e la Questura hanno subito consegnato la tessera sanitaria e il permesso di soggiorno al fine di alleggerire l’iter burocratico».

Nella serata di giovedì 14 aprile, in piazza Libertà, a Ruda, durante la manifestazione “In piazza per l’Ucraina”, la comunità ha espresso la propria vicinanza al popolo ucraino e ha dato il benvenuto a Valeria, una luce di speranza.

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