Mancano infermieri e quelli senza lavoro se ne vanno all’estero

Situazioni critiche a Pordenone, San Vito e Spilimbergo. Nursind: salute a rischio. Emigrazione verso la Germania
20070306 - PAVIA - CRO - SANITA': GIOVANE IN COMA; CAPO RIANIMAZIONE, POCHE SPERANZE. L'interno del San Matteo di Pavia, con due infermiere che prestano assistenza al ragazzo in coma. Il direttore del reparto di Rianimazione 1 del San Matteo, prof. Antonio Braschi ha confermato oggi che Paolo Acerbi, il giovane di 19 anni che ha perso conoscenza durante un intervento di rinoplastica sabato mattina, è in stato di coma profondo. ANSA/EMMEVI/on......
20070306 - PAVIA - CRO - SANITA': GIOVANE IN COMA; CAPO RIANIMAZIONE, POCHE SPERANZE. L'interno del San Matteo di Pavia, con due infermiere che prestano assistenza al ragazzo in coma. Il direttore del reparto di Rianimazione 1 del San Matteo, prof. Antonio Braschi ha confermato oggi che Paolo Acerbi, il giovane di 19 anni che ha perso conoscenza durante un intervento di rinoplastica sabato mattina, è in stato di coma profondo. ANSA/EMMEVI/on......

PORDENONE. Il paradosso della sanità alle prese con i tagli imposti dalle asperità di bilancio è che da un lato negli ospedali della provincia di Pordenone mancano almeno 60 infermieri e dall’altro alcuni professionisti del settore hanno preso la strada dell’estero perché qui non trovano lavoro.

Un paradosso che a settembre rischia di acuire i disagi quando i tagli ai posti letto, con l’accorpamento dei reparti per le ferie estive, saranno cancellati e si tornerà al regime ordinario.

Per settembre è atteso un unico concorso per l’assunzione di 3 infermieri - troppo pochi rispetto alle reali esigenze - mentre l’avviso per contratti a tempo determinato nell’area vasta pordenonese non risolverà la questione.

La mappa del disagio, descritta dal Nursind, il sindacato degli infermieri, si dispiega in particolare nei reparti delle mediche, delle chirurgie e della medicina specialista al Santa Maria degli Angeli di Pordenone; nelle medicine di San Vito al Tagliamento; al pronto soccorso di Spilimbergo dove mancano 4 infermieri a causa di una maternità, una mobilità e 2 congedi. Inutile stupirsi, quindi, se le liste d’attesa sono lunghe anche non in concomitanza con specifiche emergenze.

«Attualmente - spiega Gianluca Altavilla, segretario regionale del Nursind - i 2 mila 400 infermieri che lavorano in provincia di Pordenone mediamente fanno almeno 10/15 ore di straordinario al mese. Il problema non è solo legato al disagio personale, ma anche al fatto che occupandosi della salute delle persone quando aumentano le ore lavorate crescono i rischi per i pazienti. L’assessore Maria Sandra Telesca e la presidente Debora Serracchiani, alla quale chiediamo di tenere fede agli impegni assunti in campagna elettorale, si dovranno far carico delle schiene “spezzate” degli infermieri che finiscono in malattia aggravando la carenza di personale».

Nelle aziende del Friuli occidentale le maternità non vengono sostituite, così come le malattie e i congedi. «Inutile assumere medici e cardiochirurghi - continua Altavilla - quando non ci sono infermieri e assistenti per operare».

Il personale disponibile ci sarebbe, ma senza concorsi resta alla porta e sono molti quelli che prendono la strada dell’estero. «Vanno soprattutto in Germania - commenta Altavilla - dove la richiesta c’è e le condizioni lavorative e retributive sono migliori, mentre i nostri organici rimangono fermi al 2010 nonostante la domanda di salute aumenti».

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