Mancanza di segnale Rai, i Comuni alzano la voce

In molti nell’area montana e pedemontana minacciano di non pagare il canone. La “lontananza” di Roma dal Friuli testimoniata pure dalla lettera a un cavassino

MANIAGO. I sindaci della zona montana e pedemontana del Pordenonese sono pronti alla mobilitazione per risolvere il problema della mancanza di segnale Rai. Intanto, i cittadini continuano a minacciare di non pagare il canone.

Ma la società, nella risposta a una mail di protesta inviata da Bruno Corva, un abbonato di Cavasso Nuovo, ha tenuto a precisare che «l’obbligo del pagamento del canone tv discende dalla semplice detenzione di un apparecchio televisivo, indipendentemente dalla maggiore o minore estensione del servizio e dalla qualità o quantità del relativo utilizzo». Il canone, insomma, va pagato, nonostante i disservizi.

«Gentile signor Mandi»: la gaffe della Rai in risposta a un abbonato
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Sulla questione si è acceso il dibattito anche sul sito del Messaggero Veneto.

«La Rai, oltre a non essere in grado di produrre qualità al pari della concorrente Sky, stacca anche il segnale e noi, in aggiunta al canone, dobbiamo sostenere pure la spesa dell’antennista – commenta un lettore –. Saranno contenti gli sponsor che pagano per raggiungere utenti che non ricevono il segnale».

Una posizione, quella dei cittadini, condivisa pure dagli amministratori, i quali non intendono incoraggiare azioni di disobbedienza civile, ma sostengono la necessità di un rispetto di quanti pagano il canone senza però vedersi garantito il servizio. Tra i primi a scendere in campo i rappresentanti dei Comuni di Maniago, Cavasso Nuovo e Aviano, che hanno più volte segnalato le criticità alla Rai.

«Siamo al fianco dei cittadini – hanno fatto sapere gli amministratori – in quanto rappresentanti di un territorio che si trova discriminato rispetto a un servizio che deve essere garantito e non dovrebbe pesare ulteriormente sulle tasche della popolazione».

Il sindaco di Cavasso Nuovo, Emanuele Zanon, ha fatto sapere di essere in attesa di una risposta dalla Rai: in base al riscontro, si deciderà quali azioni intraprendere di concerto con gli altri municipi.

Ma non è soltanto la questione dei disservizi ad avere acceso il dibattito: sulla pagina web del Messaggero Veneto si susseguono i commenti sul caso segnalato da Corva, cui la Rai, in una mail, si è rivolta chiamandolo «gentile signor Mandi», scambiando quindi il saluto da lui usato in calce a un messaggio per un cognome.

C’è chi ritiene che quella della Rai sia una vera e propria gaffe, visto che la formula di commiato “mandi” dovrebbe essere conosciuta anche fuori dei confini regionali, e chi invece osserva che «il Friuli non è al centro del mondo» e quindi l’errore sarebbe comprensibile.

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