Mangiarotti, la Regione chiede il piano industriale
SEDEGLIANO. «Non si va a operazioni al buio, ma che stanno in piedi dal punto di vista finanziario: esamineremo con attenzione il piano industriale». Lo ha detto al termine dell’incontro sulla crisi Mangiarotti il vicepresidente della giunta regionale Sergio Bolzonello, presente con l’assessore al Lavoro Loredana Panariti e il presidente della IV Commissione.
Tavolo istituzionale di rilievo franco e cordiale con autorità, proprietà, rappresentanze sindacali, vertici Friulia che ieri, su invito del sindaco Dino Giacomuzzi, si è riunito a Sedegliano, sede della storica dell’azienda, per cercare di trovare una soluzione alla stretta creditizia che mette in discussione il futuro della Spa.
«Questa è un’azienda in tensione finanziaria dove la Regione ha investito molto - ha detto Bolzonello – con prospettive importanti; non può essere lasciata andare, noi ci siamo, se i fondamentali sono rispettati». Tutti d’accordo nell’asserire che le tre sedi regionali di Pannellia, Monfalcone e San Giorgio sono un’eccellenza da conservare in Friuli Venezia Giulia.
Preoccupazione è stata evidenziata dall’assessore Panariti, la quale ha auspicato la permanenza in Fvg dell’azienda: «Stiamo ragionando - ha affermato a margine della riunione - sulla programmazione del fondo sociale europeo, una valutazione dalla quale si potrebbe prendere lo spunto per una serie di provvedimenti anticrisi». «Le idee non bastano più, Friulia ha fatto un investimento importante – ha detto Milanese –, la Mangiarotti sta attraversando una fase delicata, ma il nostro impegno è totale su tutti i fronti; abbiamo avviato un dialogo importante con le banche».
Corsa in salita e cauto l’ottimismo espresso dal vertice Friulia sull’esito finale delle operazioni. Tutti i partner devono quindi fare la loro parte in questa difficile situazione esposta dal presidente Paolo Di Salvio, il quale chiaramente ha affermato: «Se le banche non ci sorreggono, noi chiudiamo». E in un momento in cui si deve «recuperare la competività di un “sistema Friuli” che è in grande crisi, è necessario risollevare il tessuto produttivo, di cui il manufatturiero è la parte centrale», ha detto Bolzonello. «Ci teniamo tutti a questa azienda gioiello che deve continuare a operare», ha aggiunto Maria Grimaldi, delegata dal neopresidente di Confindustria Matteo Tonon, la quale ha sottolineato come ci siano altre aziende con le stesse difficoltà e come sia importante una sinergia tra le varie parti per una possibile, positiva soluzione.
Ottimismo e fiducia emergono ancora dal presidente Di Salvio che risponde in tono acceso alle richieste dei sindacati (che riportiamo, più dettagliatamente, a fianco): gli stabilimenti di Pannellia e di Monfalcone, proprietà della Spa, non verranno chiusi; quello di San Giorgio, in affitto, se entro la fine dell’anno non si risolvono i problemi di liquidità noti, potrebbe invece correre il rischio di chiusura.
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