Maniago, se ne andrà un terzo dei militari
MANIAGO. Il battaglione logistico Ariete, di stanza alla caserma Baldassarre di Maniago, sarà soppresso probabilmente entro fine anno: è prevista, infatti, la fusione col reggimento di Remanzacco, da cui nascerà una nuova unità, ossia il reggimento logistico Ariete.
In programma, quindi, trasferimenti per i circa 500 effettivi presenti nella città del coltello, anche se non ci saranno grandi stravolgimenti: la maggior parte del personale della Baldassarre, circa il 70 per cento, sarà reimpiegata a Maniago nel 132º reggimento artiglieria corazzata Ariete o trasferita in altre unità del Pordenonese.
L’annuncio della soppressione era arrivato a inizio anno, ma la decisione pareva non ancora definitiva. Anche dai contatti intercorsi a febbraio tra l’esecutivo Carli e le autorità militari sembrava ci fossero i margini per evitare che il provvedimento entrasse in vigore.
Ieri, invece, gli effettivi del battaglione hanno ricevuto la visita degli addetti del dipartimento per l’impiego del personale militare di Roma, cui hanno espresso le preferenze sulle destinazioni. L’obiettivo delle autorità militari è infatti di procedere con trasferimenti che tengano conto delle esigenze dei soldati: una volta recepite le istanze, saranno effettuate valutazioni in base alle competenze specifiche dei singoli militari e assegnate quindi le destinazioni.
«Posso dare ampie rassicurazioni sul fatto che sarà privilegia la ricollocazione in loco, come era già stato garantito dal nostro comandante – ha affermato il maggiore Alessandro Bianco, capo della sezione pubblica informazione della brigata corazzata Ariete –. I disagi per Maniago saranno limitati: la gran parte del personale verrà reimpiegata in città nel 132º reggimento artiglieria Ariete o comunque sarà trasferito nel Pordenonese. E’ evidente che, in alcuni casi, specifiche professionalità potranno essere richieste anche in unità più lontane dal Friuli, ma si tratta di casi limitati. Comunque, sono stati ascoltati gli effettivi per capire le preferenze di trasferimento».
In seguito all’attuazione del provvedimento, Maniago non dovrebbe subire un grave danno: la preoccupazione di amministratori e cittadini era infatti elevata per la perdita di quasi il 10 per cento dei residenti in città. I consiglieri di minoranza Valentina Franceschina, Nicola Callegari, Massimo Milanese e Marco Tramontina avevano sottolineato come la perdita del battaglione (alle 500 unità vanno aggiunte le relative famiglie) rappresentasse «un grave danno sociale ed economico per la comunità di Maniago: entrerebbero in sofferenza pure i servizi erogati agli altri cittadini, come le scuole, che perderebbero un numero elevato di iscritti».
I consiglieri avevano annunciato la volontà di coinvolgere nell’azione di salvaguardia della comunità anche l’osservatorio economico permanente, affinché ci sia la consapevolezza della crisi economica e sociale conseguente al trasferimento. Tra i soldati, comunque, non è mancata qualche critica indirizzata al consiglio comunale, che avrebbe potuto fare di più per scongiurare la soppressione.
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