Manifestazione a Latisana: cittadini e istituzioni uniti per la sanità

Centinaia in piazza davanti all’ospedale per chiedere risorse, personale e attenzione al territorio

Anna Rosso

Grande partecipazione nel pomeriggio di domenica 13 aprile alla manifestazione che si è svolta davanti all’ospedale di Latisana. L’evento, organizzato dall’associazione diritti del malato della provincia di Udine e intitolato “Difendere l’ospedale di Latisana e il diritto alla salute di tutti i cittadini”, ha visto la partecipazione di persone giunte da tutta la Bassa friulana e di rappresentanti istituzionali. E non mancavano gli striscioni con scritto “Nuove assunzioni in sanità e riduzione delle liste d’attesa” e “Stop ai tagli alla sanità”. All’esterno della struttura di via Sabbionera, davanti all’ingresso, ci sono stati diversi interventi, degli organizzatori, come degli amministratori.

«Abbiamo organizzato questa manifestazione – spiega Anna Agrizzi, presidente dell’associazione diritti del malato della provincia di Udine – in un paio di settimane sulla base delle segnalazioni che abbiamo ricevuto, segnalazioni relative a ritardi di alcuni interventi, soprattutto per questioni di tipo ortopedico. C’è poi molta attenzione soprattutto sulla mancanza del personale all’ospedale di Latisana. Su questo c’è preoccupazione da parte dei cittadini che appunto si rivolgono a noi per sollecitare questi interventi. La manifestazione, inoltre – prosegue Agrizzi –, è stata anche l’occasione per mettere l’accento sull’importanza della sanità pubblica in generale e, in particolare, dell’ospedale di Latisana che dovrebbe essere mantenuto come struttura pubblica, evitando le esternalizzazioni».

Agrizzi conferma, poi, la presenza di centinaia di persone. «Una partecipazione così grande che è stata quasi inaspettata – commenta ancora la rappresentante dell’associazione diritti del malato –, evidentemente questo tema è molto sentito dalla popolazione della Bassa friulana. È chiaro che le preoccupazioni ci sono, anche in vista dell’estate, quando l’afflusso di persone sarà maggiore e c’è il rischio che il personale sia ancora più in difficoltà. Noi come associazione siamo vicino al personale, già in difficoltà, e auspichiamo che ci sia un rafforzamento delle risorse umane pubbliche, da assumere tramite concorso».

«La mia partecipazione a questa manifestazione – ha sottolineato il consigliere regionale Pd Francesco Martines – vuole essere un modo per lanciare un messaggio da una parte agli amministratori locali della Bassa friulana che devono avere il coraggio e il senso di responsabilità nei confronti dei loro cittadini di giocare la complessiva partita alla della riorganizzazione della rete ospedaliera e del necessario potenziamento dell’assistenza territoriale e della complessa questione della disabilità, come territorio tutta la Bassa friulana e non come poteva apparire oggi nella manifestazione di Latisana, dove si difende solo un presidio ospedaliero. In un contesto sociale fortemente mutato negli ultimi anni, difendere posizioni di retroguardia e di campanile non aiuta nessuno. Alla dirigenza Asufc ed alla politica regionale assieme tutta la Bassa friulana faccia sentire la sua voce per dire che l’ospedale di Udine va alleggerito di tutta una gran quantità di attività chirurgica di media e bassa specializzazione e che questa va indirizzata agli ospedali di rete, quali anche Palmanova e Latisana. Queste partite così difficili si vincono se si giocano come squadra e si perdono se ci si divide».

«Onore al merito dell’associazione diritti del malato nella persona del presidente Gabriele Agrizzi – ha dichiarato il sindaco di Latisana Lanfranco Sette durante il suo intervento – per una manifestazione con grande partecipazione morale. L’amministrazione comunale ha presenziato senza simboli di partito e senza ruolo politico, ma come istituzione che rappresenta tutta la comunità latisanese che è grata per il sostegno dimostrato all’ospedale cittadino, istituzione con secoli di storia, che costituisce un patrimonio morale essenziale che la città mette a disposizione di tutti coloro che necessitano di assistenza sanitaria, esprimendo così la propria irrinunciabile vocazione solidaristica».

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