Mano amputata al lavoro reimpiantata a Pordenone

Perde la mano e i medici la reimpiantano grazie a un delicato intervento di urgenza. Il reparto di chirurgia della mano dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone ha compiuto un nuovo...

Perde la mano e i medici la reimpiantano grazie a un delicato intervento di urgenza. Il reparto di chirurgia della mano dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone ha compiuto un nuovo miracolo salvando con successo, sabato scorso, la mano a un uomo di 48 anni che era stato vittima di un grave incidente sul lavoro a Monfalcone.

La vittima, subito elitrasportata a Pordenone, ha subito un complesso intervento chirurgico di reimpianto di mano (destra, in questo caso) durato 8 ore.

Interventi chirurgici di tale complessità non sono eccezionali, ma di ordinaria routine per l’equipe di Pordenone, costantemente chiamata per questo tipo di urgenze, in quanto centro di riferimento regionale per la chirurgia della mano e microchirurgia.

In questo caso, ad eseguire l’intervento sono stati Matteo Impagnatiello e Pierluigi Merlo.

Fin dall’inizio, la situazione dell’uomo era apparsa critica: una corsa contro il tempo per salvare la mano.

Le modalità del trauma avevano gravemente compromesso le strutture della mano, tanto da dover far ricorso a un innesto vascolare dal piede. Tradizionalmente, questo tipo innesto vascolare viene prelevato dalla vena safena della gamba. Il ricorso a tale tecnica però può dar luogo a compromissione e difficoltà del circolo periferico; viceversa, la scelta di una vena del dorso del piede non ha conseguenze estetiche né funzionali.

L’intervento è perfettamente riuscito, il paziente sta bene e non vi sono complicazioni, come ha spiegato la dottoressa Roberta Turrini, che segue il paziente nel post-operatorio, dopo il suo trasferimento dal reparto di Rianimazione.

Pur con le cautele del caso, ci sono buone speranze sia per il risultato estetico già evidente sia per la ripresa funzionale, prima di sciogliere la prognosi.

Paola Dalle Molle

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