Manzano, lo storico giorno dello smantellamento della grande sedia

MANZANO. Il giorno della demolizione è arrivato. Con 24 ore di anticipo la grande sedia oggi, martedì 20 dicembre, sarà ridotta in un ammasso di rifiuti (speciali) pronti per essere smaltiti. Dalle 8 l’area sarà transennata per evitare l’accesso a curiosi e il traffico dei veicoli sarà deviato verso il centro o la statale.
Verso le 10 inizieranno le operazioni di smantellamento. A effettuare i lavori, che dureranno per tutta la giornata, sarà la Natison scavi di San Giovanni al Natisone, che da 49 anni opera nel settore edile e delle demolizioni.
«Attraverso la fune della gru a 20 metri d’altezza – spiega Mauro Minutti, direttore dei lavori – saranno agganciati gli angoli dello schienale e smontato. Se le viti saranno troppo arrugginite procederemo con le motoseghe fino a raggiungere la seduta.
Il sedile sarà sezionato e appoggiato a terra, la guaina sarà smaltita a parte. L’ultima parte del lavoro riguarderà le gambe della sedia, che saranno tolte dal terreno».
Si chiude così un’epoca durata 20 anni. Costruita negli anni ’90 su commissione di Promosedia, la grande sedia di Manzano era una riproduzione del modello Marocca, sedia mitica ai tempi del triangolo industriale ed emblema dell’antica tradizione artigianale friulana. Prima di approdare a Manzano era stata esposta nell’ottobre ’95 a Udine, in piazza San Giacomo.
Alta 20 metri, dal peso di 22 tonnellate, per la sua costruzione ci vollero 420 ore (300 di lavorazione e 120 di montaggio). Dopo tre mesi la sedia fu smontata e ricollocata a Manzano per rappresentare il simbolo del distretto. Fino a qualche anno fa il grande manufatto ha detenuto il primato di sedia più grande del mondo, record ora detenuto dai cugini austriaci di Villaco. Poi la crisi del Manzanese ne ha decretato lentamente il declino.
Due i crolli, il primo nel 2013, il secondo pochi giorni fa quando la massiccia spalliera del peso di 700 chili aveva ceduto alle intemperie.
«Con la demolizione della sedia non significa – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici, Angelica Citossi – che il distretto è finito per sempre. Anzi, è vivo e continua grazie all’opera di molte aziende che si sono evolute operando all’estero e portando nel mondo il nome del Manzanese.
La sedia ricorda l’assessore aveva una vita utile di 20 anni, come ha detto lo stesso progettista. Solo nel 2006 era stata fatta una manutenzione. Ci siamo trovati davanti a un’opera dall’irrecuperabile stato di degrado».
Il costo dell’operazione è di 38 mila euro (36 mila per lo smantellamento e 2 mila per il piano sicurezza), fondi a carico del Comune.
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