Marco Sbaiz, campione di altruismo al Cro
AVIANO. Lui è una grande promessa del motociclismo mondiale. Ha deciso però di diventare anche campione di solidarietà. Convinto dal padre, ma anche dalla sua propensione a essere generoso, Marco Sbaiz, 17 anni, ha deciso di donare, entro un mese, caschi e tute da motociclista ai degenti dell’area Giovani del Cro di Aviano.
Marco risiede a Cesarolo di San Michele al Tagliamento, e per un breve periodo è stato residente a Sesto al Reghena. Ha comunicato lui stesso, attraverso il proprio profilo Facebook, il gesto benefico. Sbaiz ha scoperto la passione per le moto molto presto, cominciando a gareggiare appena adolescente. Ora partecipa al campionato mondiale Superstock 1000, competizione simile al Superbike.
«Sostengo chi si impegna a fare volontariato – ha spiegato Sbaiz –, a breve andrò al Cro di Aviano a trascorrere una giornata con dei piccoli campioni che ce la devono fare, loro sono grandi». Sbaiz ha ribadito il concetto in una serata promozionale della sua attività agonistica a piazzale Zenith a Bibione.
Qui, oltre all’iniziativa legata al Cro di Aviano, per la quale si impegna a regalare un suo casco, gadget e una tuta ai degenti dell’area Giovani, ha annunciato anche l’intenzione di collaborare con l’associazione benefica “Una mano per vivere”, che si adopera per l’assistenza e il trasporto di malati oncologici tra la provincia di Udine (Latisana) e la Città metropolitana di Venezia.
«Lo faccio – ha specificato– perché credo nel valore della solidarietà. Me l’ha trasmesso mio padre Gianni, che mi segue come un’ombra ed è il mio manager. Con questi regali assecondo il desiderio di fare qualcosa per gli altri».
La data della consegna degli accessori non è stata ancora scelta. Sarà fissata dopo agosto e prima del suo prossimo impegno internazionale, una tappa del mondiale Superstock in Germania programmata il 18 e 19 settembre 2016.
«Ogni data di settembre può essere utile – conclude il padre Gianni Sbaiz, ex calciatore del Verona in serie A – mio figlio Marco non vede l’ora di provare questa esperienza e trascorrere una giornata con i piccoli degenti, che noi definiamo grandi campioni della vita».(r.p.)
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