Mascherine a prezzi gonfiati: scattano i controlli della Finanza, farmacista indagato

A Pordenone secondo alcune segnalazioni di clienti, risultavano vendute a 15 euro l'una a fronte di un prezzo di mercato all'ingrosso, praticato prima dell'emergenza coronavirus, di 75/98 centesimi

PORDENONE. La Guardia di finanza di Pordenone sta controllando i prezzi di vendita di mascherine protettive e gel igienizzante nelle farmacie della provincia, in seguito a segnalazioni di clienti per i quali ci sarebbero stati ingiustificati rialzi dei prezzi di vendita delle mascherine filtranti che, anche per il tipo meno performante (FFP1), risultavano vendute a 15 euro l'una, a fronte di un prezzo di mercato all'ingrosso, praticato prima dell'emergenza «coronavirus», di 75/98 centesimi di euro.

Le Fiamme gialle stanno, quindi, procedendo a riscontrare l'esistenza di manovre speculative tese a conseguire un vantaggio economico indebito e un superiore vantaggio economico nelle operazioni commerciali. L'attività è coordinata dalla Procura della Repubblica. Da quanto si è potuto apprendere, un farmacista risulta indagato.

Il comandante provinciale della Guardia di finanza di Pordenone, colonnello Stefano Commentucci, interpellato dall'Ansa sull'attività in corso, ha confermato l'intervento delle Fiamme gialle in una farmacia della provincia finalizzato a verificare l'assenza di manovre speculative sui prezzi praticati alla clientela.

«Si tratta - precisa Commentucci - di ordinari controlli effettuati in alcuni esercizi commerciali». Nello specifico, l'intervento attiene attività di Polizia giudiziaria condotta con la Procura della Repubblica di Pordenone anche in relazione ad ipotesi di reato previste dagli articoli 501 bis (manovre speculative su merci) e 515 (frode nell'esercizio del commercio) del Codice penale.

«Gli accertamenti - puntualizza il colonnello - sono ancora nella fase iniziale e sono finalizzati a ricostruire l'intera filiera commerciale della fornitura di mascherine alla farmacia pordenonese per verificare la regolarita degli aumenti dei prezzi praticati al pubblico.

Sotto tale profilo le criticita non sono tanto le farmacie che agiscono da punti vendita finali, ma alcuni soggetti della catena di distribuzione».

Unione consumatori: basta speculazioni. "Bene considerare pratiche commerciali scorrette gli incrementi ingiustificati dei prezzi. Un passo avanti importante. Ma non basta. Si può fare di più! Fissare una soglia così alta, pari al triplo del prezzo di listino, vuol dire consentire speculazioni dei prezzi, visto che già raddoppiare i prezzi di una mascherina non è certo etico ed accettabile", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, commentando la bozza del dl sul Coronavirus.

"Da anni chiediamo una definizione di prezzo anomalo. L'assurdità è che oggi sono rigidamente regolamentate le vendite sottocosto mentre non c'è nessun divieto di speculazione che impedisca ricarichi eccessivi. Ma questo deve essere reso possibile non solo in caso di situazioni di allarme sociale, ma anche in concomitanza di scioperi, maltempo ed altri eventi e circostanze similari", conclude Dona.

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