Mascherine obbligatorie, ingressi fino alle 10 di mattina: regole fluide per il ritorno a scuola, decideranno i dirigenti

La dirigente regionale: "Le linee guida nazionali daranno molta autonomia alle scuole, ogni dirigente dovrà costruirsi il modello"
German school director Juan Carlos Boeck stands in a classroom on May 4, 2020 a few days before the reopening of the Petri primary school, in Dortmund, western Germany, amid the new coronavirus Covid-19 pandemic. - The primary schools in North Rhine-Westphalia are to reopen on May 7, 2020 as planned for fourth-graders. (Photo by Ina FASSBENDER / AFP)
German school director Juan Carlos Boeck stands in a classroom on May 4, 2020 a few days before the reopening of the Petri primary school, in Dortmund, western Germany, amid the new coronavirus Covid-19 pandemic. - The primary schools in North Rhine-Westphalia are to reopen on May 7, 2020 as planned for fourth-graders. (Photo by Ina FASSBENDER / AFP)

UDINE. Non sarà la solita campanella quella che suonerà a settembre. Alunni e studenti risponderanno all’appello con bocca e naso coperti dalla mascherina dopo essere entrati scaglionati, restando a un metro di distanza.

Le aule saranno inevitabilmente più vuote e negli istituti superiori le lezioni potrebbero svolgersi metà in presenza e l’altra metà a distanza. È abbastanza probabile che nelle scuole dell’infanzia e primarie le lezioni si svolgano solo in presenza e che tutti gli studenti disabili vengano accolti in classe. L’ufficio scolastico lo consiglia vivamente anche se saranno i presidi a decidere come articolare l’attività didattica. Glielo consente l’autonomia scolastica alla quale si appellerà il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel varare le linee guida. Il ministro, a brevissimo, analizzerà le proposte che riceverà dal Comitato di esperti, frutto dell’elaborazione del documento tecnico appena approvato dal Comitato tecnico scientifico.



Le misure
Le misure di igiene e prevenzione fissate dal Comitato tecnico scientifico sono la base sulla quale inizieranno a ragionare i dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado. A settembre i presidi dovranno garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro considerando anche lo spazio di movimento. Lo faranno rimodulando la distribuzione dei banchi che, inevitabilmente, richiederà lo sdoppiamento delle classi. Dovranno prevedere ingressi scaglionati e separati (si ipotizza fino alle 10) anche in mensa a meno che non autorizzino il pranzo al sacco in classe.



L’uso delle mascherine è obbligatorio per gli alunni dai 6 anni in su per tutta la durata della loro permanenza a scuola. A tutto ciò va aggiunta la pulizia dei locali, l’igienizzazione delle mani e la formazione del personale. I presidi stanno già mappando gli spazi che già ritengono insufficienti per garantire le misure anti Covid-19. Questo significa che, nelle scuole superiori, il modello più plausibile sarà quello misto basato sull’alternanza delle lezioni a distanza e in presenza.

Distanziamento sociale, alle scuole manca spazio. I dirigenti: dateci teatri, cinema e stadio Friuli
Un' educatrice parla con uno dei bambini delle elementari in una delle tre classi da 4-5 bimbi ciascuna per le elementari, due per i bimbi della materna, allestiti nella palestra e nella ludoteca di Borgosesia di proprietà del Comune, Borgosesia, 12 Maggio 2020. Il servizio di assistenza per bambini da 3 a 10 anni, ideato dal Comune di Borgosesia e da quello di Quarona, è dedicato ai genitori che lavorano e non hanno altre soluzioni per accudire i figli. Controlli della temperatura all'ingresso, banchi distanziatati e zainetto in spalla, i bambini sono affidati a educatori professionali sottoposti a test sierologico, in ambienti sanificati e con accorgimenti che hanno avuto il via libera dall'Unità di Crisi della Regione Piemonte. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO


L’ufficio scolastico regionale
«Le linee guida nazionali daranno molta autonomia alle scuole, ogni dirigente dovrà costruirsi il modello a misura della sua realtà sia in termini di spazio che di presenza», spiega il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, consigliando ai dirigenti di mantenere la presenza in classe degli alunni disabili e di quelli delle scuole dell’infanzia e primarie. «Se le scuole superiori saranno ben organizzate la presenza degli studenti potrà essere scaglionata» aggiunge Beltrame facendo notare che saranno ammessi diversi orari di entrata e di uscita e l’ora di lezione da 45 anziché da 60 minuti. «Ci attendiamo che lo spazio di autonomia dei dirigenti scolastici venga riempito anche perché, paletti a parte, le possibilità di riformulazione dell’anno scolastico sono ampie. Il curriculum – suggerisce il direttore – deve diventare essenziale, non si può pensare di fare lezioni a distanza ripercorrendo il libro di testa». La scuola dopo il Covid, insomma, punta sulla creatività degli insegnanti. Inutile dire che l’obiettivo resta quello «di avviare il nuovo anno scolastico in sicurezza e – aggiunge Beltrame – di trasformare la scuola in un punto di forza per la ripresa in grado di includere soprattutto gli studenti che hanno più bisogno di essere seguiti».

Il tavolo regionale
L’Ufficio scolastico attiverà un tavolo regionale al quale siederanno anche i referenti della Protezione civile. In questa sede saranno affrontati tutti gli aspetti logistici, dalla sicurezza all’approvvigionamento delle mascherine, e gli aspetti tecnici-amministrativi come l’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi. Oltre al problema spazi già evidenziato anche dai dirigenti scolastici, resta da sciogliere il nodo trasporti ecco perché diventa importante conoscere quanto prima la programmazione dei presidi. «Le famiglie – conclude Beltrame – devono sapere prima possibile come organizzarsi».

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