Massi sulle scale della Via Crucis: bloccato il cammino delle pievi

Il sindaco: a provocare la caduta forse sono state anche le scosse di terremoto. Emessa un’ordinanza. Ora servono fondi per mettere in sicurezza l’area

TOLMEZZO. Chiusa per caduta massi la scalinata della via Crucis che a sinistra dalla galleria di Caneva conduce alla Pieve di Santa Maria Oltre But, una delle 11 antiche pievi della Carnia e seconda tappa del cammino delle pievi in Carnia. Ora si raggiunge solo da Casanova.

Il sindaco, Francesco Brollo, che ha emesso l’ordinanza di chiusura della scalinata, su segnalazione di un cittadino della caduta di un masso e su sopralluogo del Comune (che ha rilevato altro materiale caduto e massi in equilibrio precario sul costone soprastante) non esclude che le ultime scosse sismiche possano aver contribuito a smuovere il versante già fragile, come spiega il primo cittadino, che ora farà richiesta di contributo alla Regione per le necessarie opere di disgaggio e messa in sicurezza.

Il tipo di roccia accomuna il costone sovrastante la scalinata della via Crucis e quello incombente sulla pista ciclopedonale di Clapuz, chiusa ormai da tempo per caduta massi.

«Con l’Uti della Carnia - spiega Brollo sulla ciclabile – procederemo a un primo intervento di disgaggio per 50 mila euro sul versante soprastante. Pensiamo di attuarlo verso novembre. Serviranno altri fondi, che saranno chiesti alla Regione, la stima è di circa 400 mila euro per completare il disgaggio e per reti e barriera paramassi adeguate sopra la ciclopedonale».

Il Cammino delle pievi è un pellegrinaggio che si snoda in 20 tappe, 10 delle quali si incontrano le storiche Pievi carniche e due Santuari. Il percorso, nato 11 anni fa parte da Imponzo e arriva a Zuglio. Dal 2013, spiega il responsabile tecnico del cammino, Bruno Mongiat, comprende anche l’alta Val But, Val Pontaiba e Val d’Incarojo.

Il priore dell’Arciconfraternita dello Spirito Santo Pieres Vives di San Pietro in Carnia, Giacomo Bonanni, spiega che secondo il registro delle credenziali percorrono il cammino delle pievi, partendo da Imponzo, circa 800 pellegrini l’anno (quest’anno si sono aggiunti pure tre gruppi di stranieri). Sono numeri in difetto, come i libri di vetta in montagna: tanti non firmano e nella realtà a fare il pellegrinaggio sono molti di più.

Alla Pieve di Zuglio il registro segnala 2.500 fedeli l’anno, ma non è detto che tutti percorrano l’intero cammino. Ben partecipate anche le iniziative di accompagnamento spirituale che si sono svolte da aprile e termineranno per il 2019 sabato con la 19^tappa del cammino e il 13 ottobre con la 20^.

L’Arciconfraternita vuole coinvolgere nel Cammino anche le parrocchie e farlo rientrare in un’attività pastorale della montagna. Il cammino ha un’impronta religiosa, ma anche turistica (con 6 cammini italiani e austriaci fa parte del progetto Interreg WalkArt e sono previsti a breve incontri per potenziare una rete di accoglienza dei pellegrini.
 

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