Master dell’ateneo «unico al mondo» sullo Sciamanesimo ma è già polemica

La professoressa: l’università deve aprire nuovi orizzonti La Uaar: le istituzioni si devono schierare con la scienza

Alessandro Cesare

L’Università di Udine lancia un master di primo livello in “Partnership e Sciamanesimo”. «Si tratta del primo esempio del genere non solo in Italia, ma nel mondo», assicura la promotrice del corso post laurea, Antonella Riem, direttrice del dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società dell’ateneo friulano.

«L’Università deve far riflettere e aprire nuovi orizzonti», sostiene motivando la scelta di puntare su una tematica come lo sciamanesimo. Ma non tutti la pensano allo stesso modo. «In un periodo storico nel quale il dubbio viene brandito da chiunque per giustificare la propria ignoranza e divulgare credenze strampalate, è fondamentale che le istituzioni si schierino con la scienza e la ricerca. Per questo siamo rimasti esterrefatti dall’avvio del master». Parole pronunciate da Michelangelo Licata, coordinatore del circolo di Udine dell’Uaar, l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti.

La promotrice del master non è sorpresa dalla posizione dell’Uaar: «Come tutti i nuovi progetti è normale che ci possano essere posizioni diverse, a favore e contro. Considero positivo il fatto che la gente, confrontandosi sul tema, sia invogliata a pensare».

Detto questo la direttrice ricorda come lo sciamanesimo sia un percorso molto antico, che affonda le proprie radici anche nel Friuli più arcaico. «Negli anni questo argomento è stato approfondito dalla scienza in più occasioni, sia da un punto di vista neurologico che antropologico. Devo dire che l’interesse verso lo sciamanesimo è scaturito anche all’interno dell’ateneo. Credo che la formazione universitaria – chiude Riem – debba essere aperta a una pluralità di discipline».

Nello specifico si tratta di un corso post laurea part time di 1.500 ore, di cui 300 di didattica frontale, 250 di preparazione alla prova finale, 950 ore di studio individuale e pratica. I posti disponibili vanno da un minimo di 22 a un massimo di 50 (ma l’interesse dimostrato verso l’iniziativa è già rilevante, come conferma la stessa Riem).

Le lezioni si terranno nella sede dell’Università dal novembre 2020 al novembre 2021, con un’esperienza sul campo di 3 giorni in Valle D’Aosta. Il costo del master è di 2.832 euro e per iscriversi c’è tempo fino al 5 ottobre. Tra le attività previste ci sono anche incontri esperienziali con sciamane e sciamani provenienti da diverse parti del mondo.

La principale finalità del corso è «approfondire gli aspetti bioculturali degli studi di partnership nelle letterature e culture fornendo le appropriate basi scientifiche, psicologiche, sociologiche e antropologiche dello sciamanesimo tradizionale». Il master intende confrontarsi con nuove forme di sciamanesimo, collegate a linguaggi più contemporanei. I partecipanti avranno modo di approfondire la psicologia delle religioni, le neuroscienze, gli studi di partnership, la sociologia dei processi culturali e comunicativi, l’antropologia, le espressioni e le pratiche artistiche e creative, l’ecologia.

Assieme ai professori dell’ateneo friulano (Riem, Marco D’Agostini, Gian Paolo Gri, Cristiano Crescentini, soltanto per citarne alcuni) interverranno sciamani come Line Sturny (celtica), Anja Normann (nordica), Élima Dely Mputu (Congo), Bhola Nath Banstola (Nepal), Johanne Razanamahay – Schaller (Madagascar), Vera Sazhina (Siberia). —

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