Master sugli sciamani, il no del professor Zannini: i medici ci hanno salvato la vita e noi pensiamo agli stregoni

Il direttore del dipartimento di studi umanistici critica il nuovo corso: «Proporre un master di questo tipo subito dopo l’emergenza Covid credo non sia un segnale appropriato a un’istituzione come l’Università di Udine»
Udine 6 Giugno 2007. UNIVERSITA' DI UDINE. SEDE PALAZZO ANTONINI. Telefoto Copyright/Foto Agency Anteprima Udine.
Udine 6 Giugno 2007. UNIVERSITA' DI UDINE. SEDE PALAZZO ANTONINI. Telefoto Copyright/Foto Agency Anteprima Udine.

Il master di primo livello in “Partnership e Sciamanesimo” non divide solo fuori dall’Università di Udine. Anche al suo interno c’è chi storce il naso e, non a caso, l’approvazione del corso post laurea nell’ambito del Senato accademico, non è avvenuta all’unanimità. Andrea Zannini, professore ordinario di Storia moderna e direttore del Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale, ha votato contro.

L’Università di Udine lancia un master sullo sciamanesimo: costa tremila euro ed è già polemica


È lui stesso a spiegarne le ragioni: «Lo sciamanesimo – afferma – da un punto di vista storico e culturale, ha certamente una sua dignità, interessando ambiti come la storia delle religioni o l’antropologia. Ma considerarlo come uno strumento attuale per comprendere la realtà non ha alcuna validità scientifica. Un master – incalza Zannini – deve avere un contenuto professionalizzante e, in questo caso, mi pare che di professionalizzante non ci sia nulla».

Il corso post laurea si svilupperà lungo un percorso della durata di 1.500 ore, mettendo a disposizione fino a un massimo di 50 posti. Le lezioni si terranno dal novembre 2020 al novembre 2021, con un’esperienza sul campo di 3 giorni in Valle D’Aosta. Il costo del master è di 2.832 euro e per iscriversi c’è tempo fino al 5 ottobre.

A promuovere l’iniziativa nell’ambito dell’ateneo friulano è Antonella Riem, direttrice del Dipartimento di lingue e letterature, comunicazione, formazione e società.

La prima a rendersi conto che il tema scelto può dare adito a qualche critica: «Come tutti i progetti nuovi – dichiara – è normale che ci possano essere posizioni diverse, a favore e contro. Considero positivo il fatto che la gente, confrontandosi sul tema, sia invogliata a pensare. L’Università deve far riflettere e aprire nuovi orizzonti, dimostrandosi aperta a una pluralità di discipline».

Parole che non hanno convinto Zannini: «In una fase di grave crisi economica come quella che stiamo attraversando – sostiene – dovremmo pensare a far ripartire l’economia produttiva. Proporre un master di questo tipo subito dopo l’emergenza Covid, pensando a sciamani e a stregoni dopo aver affidato la nostra vita ai medici, credo non sia un segnale appropriato a un’istituzione come l’Università di Udine».

Una posizione condivisa da molti esponenti del mondo produttivo friulano, che pur non volendo polemizzare con l’ateneo, ammettono come lo sciamanesimo non rappresenti lo strumento più indicato per risollevare le sorti dei comparti produttivi. «Per nostra fortuna – assicurano – l’Università friulana fa anche molto altro a sostegno delle imprese».


 

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