MasterChef, offese e volgarità sul web per Antonia la piú brava

In una televisione che manda in onda a ripetizione lo spot natalizio di una grande catena di supermercati in cui i protagonisti sono ancora due uomini, il dirigente è un maschio, il medico è ovviamente un maschio e la donna è colei che va a fare la spesa e partorisce, una come Antonia Klugmann non poteva aver vita facile. La chef stellata, (classe 1979, è nata a Trieste), del ristorante L’argine a Vencò, in provincia di Gorizia è troppo spontanea, troppo tosta, troppo poco impegnata a fare il personaggio, troppo diretta. Una donna che ce l’ha fatta in un mondo di uomini, pensate quanto è brava. “Klughi” (copyright Joe Bastianich), e non basterà un diminutivo, seppur carino, per rimpicciolirla, ha brillato fin dal primo piatto della stagione volato nel lavandino.
Succedeva a Cracco, lo chef che non deve chiedere mai, e non era facile trovare la misura, il giusto passo. Eppure lei ha dimostrato giusta serietà e severità, nonostante i colleghi, almeno in trasmissione, non abbiano dimostrato molta generosità nei suoi confronti, contraddicendola spesso nelle decisioni tecniche, con uno stile che ricordava a tratti quello dei compagni di classe che si sentono minacciati da quella brava, per nulla remissiva, capace di minare il territorio di sicurezza dei maschi alfa. Certo le donne come Klugmann ci sono un po’ abituate. Se rispondi a tono perchè dotata di fulminante dialettica, non piaci. I più garbati ti danno come minimo dell’isterica. Va detto che dal “capesante affaire”, la prima chef donna di Masterchef ha avuto subito dalla sua parte tutte le donne del pianeta che in quanto femmine devono essere due volte più brave dei colleghi uomini nonostante siano meno retribuite. Ma si sono ampiamente superati i limiti con gli insulti e le minacce arrivati via web dai “leoni da tastiera”.
Un massacro vero e proprio al solito senza mai metterci la faccia, in cui Klugmann è attaccata sull’aspetto fisico e, cosa ancor più grave, minacciata fisicamente. Il quartetto Bastianich, Cracco, Cannavacciuolo e Barbieri non ci ha fatto mancare giudizi impietosi, sguardi minacciosi e piatti volati, eppure nessuno di loro ha mai causato una reazione così forte, cosí violenta nel popolo di quello strano paese che è il web. I piatti potevano volare, accompagnati da insulti vari. Perchè per loro non c’è stato un fronte compatto di rivolta del pubblico. Perchè per lei è diverso? Selvaggia Lucarelli, sulle pagine de “Il fatto quotidiano”, scrive: «Siccome è donna la rete già la detesta. Cracco ovvero il figo crudele e fascinoso se lo poteva permettere». Certo la Lucarelli esperta di webeti – c'è un gruppo di "hater" che la insulta quotidianamente con una violenza che mette i brividi –, ha colto nel segno.
«È lecita una cosa del genere nel nostro Paese?», si era chiesta qualche giorno fa la chef sollecitata dalle domande della giornalista, Angela Frenda. «Sapevo che eravamo messi male con le donne, qui da noi, ma non così tanto. Cosa insegniamo alle nostre bambine? Che se sei remissiva e stai al tuo posto allora nessuno ti mena? Questo capita perché sono una donna. E sono purtroppo solo l’ultima donna a cui è successa una cosa del genere. Una vergogna». Una vergogna davvero.
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